Per Marco Fiaschi.

Se al 4x4 Fest, dopo aver raddrizzato il Td5 capottato, avessero aperto il cofano e ripristinato l'interruttore ad intervento inerziale, il motore sarebbe ripartito subito. Nel caso l'inerziale fosse stato danneggiato, si faceva un ponticello. Questo è un tipico esempio di "non conoscenza" del mezzo che si guida. Se ti hanno raccontato che per riavviarlo c'è voluto il TestBook, ti hanno "caricato di legna verde", come si dice dalle mie parti! \:D


Per Peter.

Mi aspettavo una replica come la tua, di cui apprezzo in particolar modo la conclusione che, da un punto di vista umano, approvo totalmente. E' vero, qua dentro sono un pesce fuor d'acqua, nel senso che non ho mai fatto deserto. E' un'esperienza che mi ripropongo di vivere, non appena ne avrò il tempo materiale. Quando mi trovo in posti nuovi sono solito apprezzarne le peculiarità, anche per quanto concerne gli aspetti sociali. Quindi se hai interpretato nel mio riferimento al terzo mondo una sorta di denigrazione di quelle culture, mi permetto di dirti che ti sei sbagliato. Se un giorno farò un giro come si deve nel deserto, è facile che in parte mi adeguerò ai loro tempi ed alle loro abitudini... ivi compreso, se necessario, alimentarmi con carne secca e farmi il pane sul fuoco. Questo non significa che debba necessariamente accantonare completamente la mia cultura e per questo adattarmi anche al loro modo di intendere la locomozione motorizzata.

Se i locals si muovono solo con un rotolo di fil di ferro, un cacciavite spuntato ed un martello sono liberissimi di farlo. Per quanto mi concerne, con qualche chilogrammo di attrezzatura e ricambi sono certo di poter far fronte agli eventuali e ragionevoli problemi del mio Td5. E la diagnosi elettronica non mi serve, come non serve per riparare il motore... tutta propaganda dei numerosi detrattori tradizionalisti in circolazione. \:\(

Ricordo che nel mio caso parliamo di un Defender, dove l'unico processore di bordo è la centralina (che come giustamente hai ricordato è uno degli elementi la cui rottura è più improbabile). I miei sensori sono identici ai tuoi Peter, con due eccezioni: una coppia di potenziometri al posto dell'acceleratore ed un sensore di posizione dell'albero motore.

Le distanze contano, eccome se contano. Capisco perfettamente cosa vuoi dire quando affermate che il primo meccanico è a "soli" 200 km... ma francamente è un problema che personalmente non mi porrei perché, ribadisco, sono convinto che chiunque affronti viaggi difficoltosi con il proprio mezzo, debba acquisire le conoscenze necessarie per intervenire autonomamente, dotandosi ed equipaggiandosi delle attrezzature necessarie, scelte e selezionate con cura maniacale, eliminando il superfluo ma non dimenticando, comunque, il fil di ferro, un pezzo di legno ed un rotolo di nastro da pacchi! ;\)

A mio modo di vedere, la rottura è un qualcosa che metto sempre in conto. Se la rottura in condizioni difficili aggiunge sapore all'avventura, la risoluzione autonoma del problema, finanche effettuata con mezzi di fortuna, esalta lo spirito del viaggiatore fuoristradista.


Per Lone.

Insisto nel non vedere maggiore inaffidabilità di un Td5 rispetto ad un Tdi300. Vorrei che mi segnalassi delle prove certe e non tutta quella retorica che c'è in giro. Tutti dicono, parlano, confondono... finora non sono ancora venuto a conoscenza di un caso veramente eclatante.

Siamo d'accordo nella maggior facilità di intervento, ma solo per certe parti. In alcuni casi il motore è persino più semplice: tutto sommato è ben ingegnerizzato.

Quanto asserisci circa la guarnizione è per me una novità. Il mio termostato rotto è una certezza... l'ho provato a bagno nell'acqua calda con relativo termometro. Ti sarei grato se mi indicassi qualche link.


Per Tutti.

L'affidabilità che voi ricercate è la stessa che cerco io. Credo che lasciare una macchina in mezzo al deserto o trainarla per centinaia di chilometri non sia poi molto diverso da certe esperienze che si possono vivere per esempio nel fuoristrada alpino. Cambiano le distanze, il clima e la natura circostante. A volte i tempi. Credo inoltre che un gruppo ben organizzato non metta mai a repentaglio l'incolumità e la sicurezza dei propri componenti per colpa di un guasto meccanico.

Mi sono già capitate uscite montane, con neve alta, temperature di parecchie unità sotto lo zero, di notte, a soli 40 km dal più vicino centro abitato ma a 10-11 ore dal mettere le ruote sul primo sterrato percorribile con una certa tranquillità. In quei casi il mio motore deve funzionare come un orologio e finora l'ha fatto bene. Non sono uno che gioca al trial nel campetto da motocross o ai raduni organizzati... non saprò nulla di deserto ma, vi prego, non annoveratemi fra i fuoristradisti della domenica! ;\)

Ciao.
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Francesco Mazzitelli

Land Rover Defender 90 Td5 - 1999