Frontiere:
- quella libica non puoi affrontarla artigianalmente. Oltre al visto ed al carnet, è necessaria l'assistenza alla dogana di qualcuno (mandato dall'agenzia che ti procura il visto) che compili tutti i moduli e si occupi di tutte le scartoffie (non è un'opzione, ma un MUST, non fosse altro che per il fatto che tutti i moduli sono in arabo e devono essere compilati un arabo). Quest'anno non è chiaro se ci vuole la guida obbligatoria x tutto il viaggo o no (l'anno scorso a noi non l'hanno imposta);
- la dogana egiziana è eterna (noi abbiamo impiegato più di 5 ore solo dalla parte egiziana) ma richiede soltanto il carnet (oltre, ovviamente, la patente internazionale e il passaporto). Il visto - almeno un anno fa - lo rilasciavano in frontiera;
- nulla so direttamente sulla frontiera israeliana, ma, date le tensioni attuali, ho sentito che è quasi impenetrabile. Inoltre considera che, con un visto israeliano sul passaporto (o di una frontiera egiziana o giordana con Israele), sia Libia che Siria non ti consentono l'entrata. Quindi, poiché non ci sono collegamenti via mare dall'Egitto, rischi di rimanere bloccato.

Quanto alla moto, dopo aver avuto per molti anni anch'io un R 80 GS, ora ho una 1100 GS (con cui ho fatto, tra l'altro, il viaggio dell'anno scorso in Egitto). La mia non è catalizzata, quindi non so dirti nulla della reperibilità della benzina verde: mi pare di ricordare che si trovi solo nei centri principali. Quanto all'elettronica, è vero che se si rompe qualcosa è praticamente impossibile trovare ricambi fuori dall'Europa Occidentale, e questo preoccupava (e proccupa ancora) anche me. Per fortuna l'affidabilità è tale che - incrociando le dita - ci si può augurare di non rompere niente. Il mio meccanico BMW, a cui avevo chiesto se era il caso di portarmi una centralina di ricambio, mi ha detto che, in anni ed anni di lavoro su moto come le nostre, non ne ha mai sostituita una: questo un po' mi tranquillizza...
Pietro