Bravo Alvise!
Ogni imprenditore in gamba sa quando deve fare marcia indietro. L'altro locale era.. come dire... anonimo, troppo bello, troppo pulito, troppo poco puzzolente, troppo grande e frequentato da gente troppo per bene (perfino dai divi della tivu!).

Per festeggiare il rientro nel buon vecchio bar mi farei un bel Bloody Mary intanto che scarto le mie Gitanes Papier Mais....

Vorrei proporre un nuovo tema di attualita' che ci tocca tutti (ad eccezione di Alvise, bastardo fuori..) molto da vicino:
Dunque la Fiat e' in crisi. Non vende un picchio. Con gli incentivi le altre case hanno guadagnato oltre l'8% mentre Fiat si e' fermata al 3,7%.
Da qui si deduce che qualche soldo in circolazione per comperare le automobili c'e' ancora, ma non viene speso con Fiat evidentemente perche' i modelli di auto proposti sono meno attrattivi di quelli della concorrenza.

E adesso viene il bello. Come sempre successo dal 20/30 anni in qui, la Fiat ha cominciato ad agitarsi. Stato di crisi, Cassa Integrazione, Prepensionamenti, Mobilita', tutto quello che si riesce a raccattare va bene per aiutare la balena bianca. Questi marchingegni si chiamano "ammortizzatori sociali" perche' servono a proteggere gli operai dando loro almeno una parte consistente del salario quantunque non lavorino. Concetto fondamentalmente giusto.

Quello che mi fa veramente inkazzare come una iena e' che questi ammortizzatori sociali siano a carico dello Stato, cioe' di tutti noi, senza che nessuno dei responsabili paghi per i propri errori.
Mi spiego: se io, comune cittadino, inizio una attivita' imprenditoriale e assumo diciamo 10 persone, poi sbaglio tutti i conti e le strategie e nessuno vuole i miei prodotti io fallisco miseramente senza nessuno che alzi un dito per fare qualcosa per me e i miei 10 dipendenti finiscono allegramente sulla strada insieme a me.
Gli Agnelli no: dopo averci succhiato nel tempo migliaia di miliardi di lire sono sempre li' ancora una volta a tentare di succhiarcene altri.
Questo non e' giusto e non e' nemmeno conforme alle normali regole del tanto vituperato mercato capitalista. Questa e' soltanto la dimostrazione di una arroganza imprenditoriale storica di chi crede di manovrare un intero stato solo perche' ha di fatto in mano la vita di centinaia di migliaia di persone.
Questa razza padrona di incapaci e inetti deve essere messa di fronte alle proprie responsabilita' e deve patirne le conseguenze. Per farlo non c'e' bisogno di miracoli o rivoluzioni: mantenendo il punto fermo che l'operaio che prende 900 Euro al mese e deve viverci con la famiglia non e' respnsabile per le decisioni strategiche di una multinazionale, lasciamo pure che ci siano gli ammortizzatori sociali. Pero' questi ammortizzatori non sono dei graziosi regali che l'Amministrazione fa alla famigliola di Moncalieri ma sono PRESTITI che lo stato concede ad una azienda, che l'azienda deve restituire ad una precisa scadenza e garantire con pacchetti azionari almeno di pari valore. Alla scadenza del prestito o si restituiscono i soldi o le azioni passano allo Stato, che provvedera' alla sostituizione degli Amministratori, magari con qualcuno piu' capace oppure le vendera' per rientrare dal finanziamento.
Con un sistema cosi' i vari Agnelli e Fresco sarebbero solo un brutto ricordo gia' da un bel po'...

E invece sono ancora li', a chiudere gli stabilimenti e licenziare le persone, alla faccia dell'articolo 18 che sembra non esistere per la Fiat cosi' come non ho sentito una sola voce che protestasse per i licenziamenti proposti ( 8100 persone, OTTOMILAECENTO! ): non Bertinotti, nemmeno il Cinese, neppure i compagni Comunisti Italiani: certo Agnelli, non essendo Berlusconi, non e' cattivo, Agnelli non ha conflitti di interessi e neppure ne ha mai avuti, neppure quando sua sorella era ministro degli esteri e cosi' tutti i duri che scendono in piazza a manifestare e fare i girotondi si tengono a distanza dalla patata bollente, leccano i genitali grinzuti dell'ottantenne sniffante....

che schifo!