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Un amico di sahara.it mi segnala un libro rarissimo che e' insieme un evento. Il libro si chiama Mutazione, e' scritto da Alberto Moravia in collaborazione con Oddone Camerana. L'edizione e' del 1978 a cura della ETL-Etas periodici finanziata dalla IVECO. Il soggetto del libro e' la vita e la mutazione dei camion nel Sahara. Potete trovare qui uno dei pochissimi riferimenti in Rete con la foto di copertina del libro ed un ampio brano.


Purtroppo il libro sembra veramente impossibile da reperire.

Il Moravia appassionato Sahariano mi ha portato a scoprire un altro libro: Lettere dal Sahara Bompiani.
In realtà sono lettere dall'Africa ed una sezione di 5 capitoli è dedicata al Sahara di cui Moravia si rivela un profondo conoscitore.

Questo è un'estratto dal 1° capitolo:

La Pista

La pista è la strada del Sahara.Anche quando è asfaltata (la pista che passa per El Golea lo è già oer metà),certi caratteri della pista permangono,incancellabili.
Non parlo soltanto della terrificante solitudine,della micidiale monotonia di tratti anche lunghissimi;parlo della provvisarietà.Chi ha visto,per esempio,nei dintrorni di El Oued le dune cosiddette vive allungare,per chilometri e chilometri,lingue aguzze di sabbia gialla sull'asfalto nero,si rende conto che la pista non potrà mai diventare del tutto una strada e che il deserto sarà sempre lì pronto a invaderla,ricoprirla,seppellirla.
Tuttavia la vera fondamentale differenza fra la strada e la pista è che la prima è fissa e semplice mentre la seconda è mobile e molteplice.
Cioè cambia spesso percorso;ed è un fascio di piste apparentemente parallele,in realtà spesso divergenti.

......

Scavata a fonfo dalle ruote,piena di buche e di gobbe,la pista è ormai irrimediabilmente, di quelle chiamate a tole ondulèe....

Allora avviene che molti viaggiatori,approfittando del fatto che il deserto,per un lunghissimo tratto,è di sabbia chiara e perfettamente liscia,abbandonano la pista che ho chiamato ufficiale e creano altre due piste parallele,l'una a destra e l'altra a sinistra.
Queste due piste non dispongono ovviamente di alcuna segnaletica;ma non ce n'è bisogno,corrono a pochissima distanza da quella ufficiale.
Si procede così a discreta velocità,ora rientrando e ora uscendo dalla pista ufficiale,un pò come qualcuno che ogni tanto si concede qualche avventura e poi rientra prudentemente nella vita quotidiana.
Può accadere,anzi accade quasi sempre che le due piste parallele si rivelano altrettanto intrattabili della pista ufficiale e allora gli automobilisti creano altre coppie di piste sussidiarie,le une a est le altre a ovest,sempre meno parallele però,sempre più divergenti.Perchè divergenti?

si viene qui,al punto più importante di questo mio,forse,noioso discorso sulla pista.....

Allora è il momento,che sia il viaggiatore inesperto travolto ad un tratto dall'ebrezza della velocità,sia il camionista espertissimo e dotato di un atavico senso della direzione,dopo avere abbandonato successivamente tutte le piste parallele di una qualche importanza,si slanciano ambedue su una pista semplice,creata di recente da un unico veicolo.
La pista consiste in due tracce ancora fresche,nitide ma poco profonde che corrono,con elegantissime e,si direbbe,pigre e compiaciute deviazioni,verso la direzione opposta a quella della pista ufficiale.
......
nell'ebrezza di questa corsa sulla sabbia tutta eguale e tutta vergine,non ci si accorge che la pista,sia perchè cancellata da una tempesta di sabbia sia perchè abbandonata dal suo stesso creatore dopo che ne aveva constatato l'eccessiva divergenza,è ormai scomparsa.Allora dopo un momento di indugio nel mezzo di un deserto bruno sparso di ciuffi di erba secca quasi bianca,si decide di creare una pista nuova e inedita in una direzione che così l'esperienza come l'inesperienza sono d'accordo nel ritenere quella giusta per raggiungere,alla fine,la pista ufficiale.

Ma attenti.si tratterà magari di uno scarto di pochi chilomatri e persino di poche centinaia di metri;ma tanto basterà,però,a far sì che l'esperienza si riveli ben diversa dall'inesperienza.

L'esperienza porterà il camionista arabo,barbuto e inturbantato(....)infallibilmente alla pista ufficiale con un guadagno di tempo di un'ora di viaggio e venti chilometri di cammino.
L'inesperienza,invece,porterà il viaggiatore europeo,con la sua land Rover,o la sua automobile da città,alle tende brune di poche famiglie touareg sparse,con misteriosa casualità in un punto qualsiasi del deserto (...)O magari nel caso peggiore,ma non tanto infrequente,il viaggiatore inesperto alla fine della sua pista,si troverà ad un tratto nel nulla assoluto.......

Ed adesso tu forse ti aspetti che io ti spieghi nei particolari perchè io considero la pista come una metafora della vita umana.
Ma non lo farò....

La pista può essere ufficiale,nota e scontata oppure inedita e nuova,può portare a luoghi previsti oppure al nulla;può perdersi nel deserto oppure no;viene scelta intuita,creata eccetera,eccetera.
(...)


buona lettura
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