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Messaggio inizialmente inserito da Administrator:
Penso che medicina ufficiale e metodi alternativi di curarsi siano veramente difficili da confrontare o far semplicemente dialogare.

Ad esempio su omeopatia il probelma e' che non puoi avere un gruppo omogeneo per applicare un metodo di cura per poter confrontare i risultati con un camione trattato con la cura e uno con il placebo.
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Nel caso di vaccinazione c'e sempre il fatto che avveleni il tuo corpo per fargli riconoscere un determinato "male" in modo che sviluppi il sistema immunitario quando un vero "attacco" si presenti.
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Una cosa fondamentale e' viaggiare informati, conoscere i sintomi e valutare i rischi in base a dove viaggiamo, sapere cosa fare in caso di probelmi, una assicurazione medica di viaggio (quelle svizzere sembrano le migliori) e' sempre un buon investimento


Difficile far dialogare pratiche alternative, ma non impossibile.. Sono convinto che la medicina non sia una scienza in senso stretto, ma piuttosto una tecnica, e che quindi contino i risultati che si ottengono.
Non e' del tutto vero che l'omeopatia sfugga al confronto dei risultati.. In fondo nessuno sostiene che l'omeopatia cura i tumori o la TBC.. Anche il placebo e' una cura se funziona.. poi come in tutti i campi ci sono i cialtroni..

Sulle vaccinazioni certo che sono un'intrusione nel funzionamento "normale" del corpo, ma lo sono in misura inferiore alla malattia.. E se non ci fossero le vaccinazioni, ed i loro rischi, probabilmente molti di noi oggi non sarebbero qui a scrivere: la questione e' rischio/beneficio: il rischio di contrarre la malattia e' alto e le sue conseguenze sono gravi per cui affronto il (ridotto) rischio che deriva dalla vaccinazione; lo stesso vale per la profilassi: le conseguenze che possono derivarne sono nulla al confronto del rischio di contrarre la malattia.

Su questo non possono valere questioni ideologiche: si sa, il c**o ha sempre la sua parte, per cui magari uno fuma 60 sigarette al giorno e muore a 100 anni, ma bisogna essere consapevoli di questo: puo' andarti dritta o storta, l'importante e' avere deciso avendo chiari i rischi della propria scelta. Ognuno ha il diritto di curarsi (o meno) come crede, io credo che il mio mestiere non sia convincerlo a curarsi, ma solo spiegargli vantaggi e svantaggi del farlo o meno. Poi e' libero, l'importante e' che decida sulla base di fatti e non per sentito dire.

Mi fa sorridere il riferimento all'assicurazione... resto convinto che la garanzia di avere il funerale pagato non sia un buon motivo per decidere di rischiare di morire...

Ma sono d'accordo sul principio del rischio: non ho mai fatto l'antitifica, non faro' l'anticolerica, ma non perche' non protegge, ma perche' sono convinto che per il mio modo di viaggiare il rischio che corro e' trascurabile...

[ 28 Luglio 2006: Messaggio editato da: Shandy ]