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In sostanza tutti si chiedono: perché mai L.D. non ha spento il motore dell'aereo?


La risposta a distanza di 70 anni e sulla base dei soli articoli di cronaca non è facile, ma tanto per variare gli interventi sul 3ad senza uscire dal tema riproverò ad approfondire l’argomento, non è una cosa per me del tutto inconsueta in quanto già in passato sono stato consulente tecnico del giudice in un paio di inchieste su incidenti di volo.

Non vorrei essere tacciato di maschilismo, ma dalla mia esperienza di tanti anni di volo ho visto poche esponenti del gentil sesso padroneggiare come si deve un aereo.

Generalizzare è sempre sbagliato, ma le donne ai comandi di un aereo non sono poi molto diverse da quelle alla guida di un’automobile, tralasciando i soliti luoghi comuni tutti ci rendiamo conto nel traffico quotidiano che le signore sono sicuramente guidatrici attente, prudenti e coscienziose ma generalmente forse non così pronte ad affrontare eventuali emergenze.

Ed emergenza deve essere stata quella che si è trovata ad affrontare in quel decollo Lady Dorothy Clayton, se ho interpretato correttamente (nonostante la mia scarsa conoscenza dell’inglese) i vari articoli di cronaca linkati da pyr.

I testimoni riportano di aver visto che l’aereo di Lady Dorothy dopo aver iniziato il decollo scartava a sinistra e poi a destra, a questo punto la signora avrebbe cercato con difficoltà di abbandonare il velivolo.

Ho visto che a parte un volo il giorno precedente ed il mattino stesso con un istruttore, Lady Dorothy non volava da quattro-cinque settimane, e non aveva alle spalle un'esperienza di volo tale da mantenere un sufficiente livello di allenamento anche con lunghi periodi di inattività, in tutto il mondo la normativa prevede una certa assiduità di volo onde mantenere la necessaria dimestichezza con un ambiente che non è naturalmente nostro, anche se sicuramente all'epoca le norme, se esistevano, erano meno restrittive.

Nel volo del mattino aveva chiesto di essere accompagnata da un istruttore, non è una cosa infrequente per un pilota dopo un certo periodo d’inattività, testimonia comunque una situazione in cui non si è sicuri di riuscire a padroneggiare il proprio mezzo, ed evidentemente Lady Dorothy era ben cosciente di questo.

Al contrario degli aerei odierni che non pongono particolari problemi in decollo (carrello triciclo), quelli di allora (carrello biciclo) richiedevano un tecnica di decollo molto più complessa, che qui non è il caso di approfondire.

E’ possibile che Lady Dorothy, durante il decollo, magari complice qualche nodo di vento al traverso di cui peraltro non si trova notizia, abbia imbardato a sinistra correggendo poi la traiettoria con un comando eccessivo, imbardando ancor più dalla parte opposta, si spiegherebbe così quanto notato dall’istruttore che assistette alla manovra.

E’ inoltre possibile che Lady Dorothy, rendendosi conto di non riuscire in quella situazione a controllare il mezzo, abbia cercato di togliere manetta, non riuscendoci a causa della rottura del comando per carenza di lubrificazione, praticamente l’aereo a tutto gas e fuori controllo prendeva velocità caracollando sulla pista come un toro impazzito.

E’ invece abbastanza strano che, rendendosi conto dell’avaria, invece di togliere il contatto con il semplice azionamento del relativo interruttore, abbia avuto l’impulso di lasciare l’aereo buttandosi fuori, non mi sorprende che a 50 miglia (circa 80 km. /ora) nell’impatto con il terreno abbia riportato lesioni fatali.

Aggiungo che l’interruttore del contatto è sicuramente posto sul cruscotto in modo da essere facilmente raggiungibile ed in posizione nota, in quanto doveva essere inserito ad ogni avviamento del motore (allora non esistevano motorini d’avviamento e il motore veniva avviato dal personale addetto tramite una manovra chiamata “lancio” dell’elica, in cui l’addetto dopo aver autorizzato il pilota a inserire il contatto faceva fare manualmente un mezzo giro all’elica, l'accensione a magnete scoccava la scintilla ed il motore si avviava).

Mi lascia tuttavia perplesso il tentativo di abbandonare l’aereo in corsa, anche in una situazione di pericolo non è una manovra istintiva, è però difficile dire cosa passa per la testa di chi si trova magari impreparato ad affrontare una situazione di emergenza.

Ma se invece è stata la “White Lady” a ghermire Lady Dorothy strappandola fuori dall’abitacolo, tutte le considerazioni sopra esposte sono assolutamente accademiche.

Potremmo chiedere direttamente alla “White Lady” se c’entra qualcosa in questa vicenda incontrandola nell’eventuale futura visita al castello, magari potremmo delegare Tex che parla tedesco a prepararsi una traccia di opportune domande per una specie di intervista come si usa nei talk-show.....

[ 04 Ottobre 2004: Messaggio editato da: raskebir ]
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raskebir
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