Riflettendo sul punto fatto ritengo che sarebbe molto singolare e raro che un pilota decida di ammarare con i carrelli fuori e i motori in moto, specie a elica e ove ancora funzionati . L’effetto del carrello sulla superficie del mare ,come pure quello delle eliche in moto, è simile a quello provocato dei remi che con la velocità al momento dell’impatto farebbe infilare muso del velivolo in acqua o quanto meno capottarlo. Chi è costretto a questa emergenza cerca di scivolare il più dolcemente possibile . Ho chiesto pareri di piloti che suffragano quanto sopra , specie per velivoli ad ala bassa come l’SM75.
E da ritenere quindi che chi era ai comandi ben sapeva che sotto vi era il suolo. Giova ricordare che in caso analoghi , (come avvenne proprio per il Lady ) gli equipaggi preferivano paracadutarsi con il salvagente quando certi di trovarsi sul mare dopo aver buttato il canotto che l’ SM 75 aveva in dotazione.

Dato che una buona parte della documentazione agli atti del Ministero dell’aeronautica relativa al ritrovamento del velivolo è pure disponibile in altri ministeri e similari in quanto originata dalle comuni comunicazioni intercorse fra Benghasi e i ministeri coinvolti e, considerato anche che una buona parte del velivolo è con molta certezza già in territorio nazionale , potrebbe essere presa in considerazione la realizzazione di dedicare uno spazio in un museo dedicato all’aviazione , come quello di Vigna di Valle dove portare quanto più parti e documentazione fotografica oggi recuperabile nell’ambito di una azione possibilmente sponsorizzata , oppure tentare la realizzazione di un film , non importa se poco fedele al 100% ,sulla vicenda .

Dico questo in risposta a chi parla di ridicolaggine , mitomania ed alto non certo per spirito di polemica in quanto la Libia (e altri paesi dell’Area Meda) ha fatto e , continua a far parte del mio quotidiano e decennale lavoro di esperto , volente o nolente e quindi vengo sempre informato su tutte le tematiche del Paese, come può essere quella odierna sulla ‘avvenuta importazione di 5000 4x4 usati in barba alle vigenti disposizioni o di documentazione che ha, ad esempio , buona attinenza con l’argomento del 3T sul SM 75. Appena due mesi fa ho preso visione qui in Italia , della proposta con relativo copione per un film sul Lady Be Good ( un pò romanzata sullo stile del paziente Inglese) avanzata d un nostro regista alle autorità libiche e dove vi è l’ apporto di alcuni appassionati di Sahara e di storie di aerei con relativi Forum: Anzicchè creare falsi allarmismi che potrebbero anche portare alcuni a disfarsi di parti., quelle di sopra potrebbero essere strade ambedue percorribili per ricordare ad una più ampia platea la nostra storia in Libia assieme alla memoria di 5 dei tanti nostri altri aviatori che hanno trovato riposo eterno fra le dune del Sahara libico tirati giù da caccia e contraerea nemica. Sono queste proposte del tipo normalmente presentate oggi in ambiti di incontri BtoB dove B sta per business e dove assieme alla cultura si cerca di fare affari e dove la concorrenza è alta e le conoscenze specifiche vengono valorizzate al meglio sia in ambito nazionale che internazionale. In quest’ambito è anche più agevole trovare sponsorizzazione pubbliche e/o private.

E da scartare totalmente invece l’ipotesi che con poco ( denaro od altro) si sarebbe potuto portare in Italia il relitto del SM 75 in via ufficiale . Già all’epoca del rinvenimento vigeva una normativa locale che ricalcava una del precedente governatorato inglese Libia che vietava l’export di rottami storici o meno, oltre a contenere altre precise direttive e forme di controllo , di cui erano ben erano al corrente tutte le compagnie che operavano nel deserto e che non è il caso di riportare quantunque queste rivestano una certa importanza sulla fine del relitto e sua spoliazione.

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