ciao a tutti, sono tornato sul mio post per caso, e ho potuto notare che ho creato un po di scompiglio, e di "scandalo"; non volevo sicuramente scandalizzare nessuno, e ci tengo a precisare alcune cose: ho vissuto per sette anni in senegal, ho frequentato preticamente tutta la subregione, non ho mai praticato profilassi chimaca, a causa della lunga permanenza e della mia personalitā alternativa, devo dire che non ho mai prestato troppa attenzione alla pratica della profilassi meccanica. Sono stato colpito 1 sola volta da un attacco di malaria contratto a Bamako e detectato a Timbouctu dopo circa 24 ore dai primi sintomi. Ho ricevuto li le cure e a parte i tre giorni di febbre da cavallo e la successiva settimana di lancinanti dolori di testa, sono guarito perfettamente, nel senso che non ho mai avuto ricadute. Ultimamente sono ritornato dopo due anni di assenza in quelle zone, e con me oltre a mia moglie, c'era anche il mio piccoletto di 17 mesi, a cui non ho inoculato alcuna sostanza chimica di prevenzione e che pur restando un paio di mesi, non č riuscito a capire che doveva praticare la prevenzione meccanica; ho cercato nei limiti del possibiule di proteggerlo personalmente, ma qualche puntura se l'č beccata, per fortuna senza conseguenze fino ad ora. Sono al corrente (ne sono venuto a conoscenza in Mauritania) dell'esistenza di preparati (compresse, supposte, sciroppi...) a base di artemisia che a quanto pare sono l'ultima generazione di farmaci antimalarici, con alta efficacia e pochi effetti collaterali, purtroppo non ricordo i nomi dei prodotti, ma se qualcuno fosse interessato, potrei tramite mail raggiungere gli amici dell'hotel sahara di nouakchott e farmi inviare la brochure informativa. Quindi, senza polemica, Sig. Casati, come vede un pochino di coscienza di causa l'ho maturata. Rispetto ai milioni di persone e sopretutto di bambini che muoiono ogni anno di malaria sono altamente sensibile, tant'č che non ho preticato la profilassi proprio per evitare di rafforzare i ceppi malarici e renderli resistenti ai trattamenti con gli esitenti farmaci e per quanto ho potuto nel mio peregrinare per i paesi africani, ho sempre messo a disposizione le mie misere possibilitā economiche per aiutare la gente che incontravo e che era in preda ad attacchi di malaria, in fondo con meno di 10 euro si puō curare definitivamente una persona. Il problema č che milioni di persone non hanno questi maledetti 10 euro per curarsi e quindi ci lasciano la pelle. con simpatia