Sarà capitato almeno cento volte...ci si incontra tra amici con la passione dei viaggi un pò insoliti...qualcuno esprime il desiderio di andare di lì a qualche mese in una della mille mete che costituiscono il sogno di molti viaggiatori...qualcun altro si associa all'idea...spunta un calendario, una 953 vissutissima...in pochi minuti il gruppo, più o meno numeroso, ma mediamente composto da 4/5 veicoli, con un carico umano di 10/15 persone si è formato: spesso capita che una di queste persone, vuoi perchè ha un pò più di tempo, o esperienza o per puro "spirito di servizio" finisca per effettuare tutta quella serie di passaggi necessari a passare dalla teoria alla prassi: prenotare il passaggio in nave per uomini e mezzi, concordare con un'agenzia del posto date per l'assistenza in dogana e guida durante il soggiorno, procurare i visti d'ingresso...magari trovare punti gps e scheda dell'Iridium per tutti...
e infine si parte!
Peccato che durante la piacevole vacanza qualcosa vada storto: uno dei partecipanti, vuoi per un attimo di distrazione, vuoi per una manovra azzardata,o per un passaggio difficile o per un cedimento della meccanica, o per la stanchezza, piuttosto che per una semplice "fatalità" finisce per farsi male: non prendo in considerazione il "peggio": diciamo che rovescia l'auto, danneggiandola in modo più o meno grave, ma soprattutto si fa male lui e/o chi viaggia con lui sul veicolo: vabbè, grazie all'aiuto combinato degli altri viaggiatori, della guida, del telefono satellitare si riesce ad organizzare il soccorso e a riportare il o i feriti a casa col minimo del disagio: certo una gamba rotta non è il souvenir preferito di chi viaggia, e nemmeno una clavicola fratturata o - un caso un pò diverso ma pur sempre possibile- una enterite resistente alle comuni terapie piuttosto che un attacco di malaria o un colpo di calore, ma sono tutte evenienze che si devono prendere in considerazione in determinate circostanze: il guaio è che, una volta ritornati felicemente (o quasi) a casa, il o i "danneggiati" decidono di ritenere l'amico che si era adoperato per le operazioni necessarie alla realizzazione del viaggio, acquistando i biglietti con la sua carta di credito per poi farseli rimborsare da ciascun partecipante, o contattando l'agenzia fornitrice della guida con numerose e-mail, piuttosto che recandosi con i passaporti di tutto il gruppo al consolato competente, RESPONSABILE dell'evento negativo da loro sofferto, citandolo in giudizio per danni: badate bene, l'amico non ha fatto nulla a scopo di lucro, non ha guadagnato nemmeno un centesimo dal suo attivarsi a favore di tutti, ma tant'è, per gli (ex)amici, danneggiati nel corpo e nello spirito, lui è "l'organizzatore" del viaggio: magari non è nemmeno quello che aveva ispirato il viaggio quella lontana sera, ma dato che ha eseguito tutti i passaggi necessari alla realizzazione pratica...è colui che deve rispondere dei danni sofferti in quel lasso di tempo, compreso tra la partenza e il ritorno a casa....
Lo so, qualcuno troverà un tantino paranoico lo scenario testè descritto, e specifico subito che a me personalmente non è mai successo che qualcuno si facesse male durante un viaggio in cui avevo comprato io i biglietti e richiesto io i visti d'ingresso per tutti, oltre che concordare con l'agenzia locale la guida obbligatoria... però il fatto che questa questione sia saltata fuori DUE volte nel giro di una settimana, in due diversi incontri con viaggiatori sahariani....vorrà pure dire qualcosa, vi pare?
Spero di raccogliere il parere di quanti si siano trovati - senza quasi accorgersene - ad avere "organizzato" un viaggio, tenendo presente che anche dire a due amici "Domenica venite in moto con me a fare lo Stelvio?" potrebbe costituire un'assunzione di responsbilità perchè avete stabilito un itinerario e magari prenotato un ristorante o un albergo lungo il tragitto!
C'è, tra i partecipanti al forum, qualcuno che per veste professionale (Avvocato) o per passata esperienza (amico che si dà da fare) ha sviluppato un'opinione basata su dati sicuri?
NON mi riferisco a quanti dispongono di un'organizzazione (associazione culturale, agenzia di viaggio, non importa cosa) per la quale hanno già sviscerato il problema, spostando la responsabilità di organizzatore su di un'agenzia che si occupa dell'acquisto dei biglietti oltre che dei visti e della guida, ma ai tanti che, avendo un minimo di conoscenza del sistema, agiscono in prima persona al solo scopo di essere sicuri che quanto è necessario fare per non rischiare di non partire, venga fatto nei tempi e nei modi adeguati.
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Z.C.50