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Etiopia 2000

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Matteo Rosa
Originally Posted Friday, August 20, 2004

Etiopia

luglio 2000

A cura di Matteo Rosa

Il mio nome é Matteo Rosa, ora, sono ad Addis Abeba, e sto svolgendo una ricerca per l’Università di Bologna.

Nel mio tempo libero ho cercato di capire come si può viaggiare in moto in Etiopia. Tutti saprete, che qui é un su e giù di sterrati, panorami, e belle donne. Un bel posto per sgommare! Le mie informazioni provengono da: “Ethiopian Tourist Commission” e “Ethiopian Customs Authority”, entrame ad Addis Abeba. Vertono su tre informazioni basilari,

1) le frontiere, come entrare in Etiopia,

2) l’assicurazione contro terzi,

3) la patente di guida.

1) La legge per il transito in Etiopia é delirante. Alle frontiere bisognerebbe lasciare un acconto equivalente al valore del mezzo che si sta “importando” in Etiopia. Questo per evitare il commercio nero delle auto, che qui sono tassate al 200%. La stessa amministrazione si é accorta dell’inapplicabilità di tale legge. Cosa succede in pratica? Alla frontiera vi viene dato un documento, “custom declaration”, in cui voi dovete dichiarare di stare entrando in Etiopia con il mezzo ABC con tutti i dati relativi a voi e al mezzo, questo foglio viene successivamente autenticato dalle autorità di frontiera e restituitovi. All’uscita dall’Etiopia dovrete riconsegnarlo. E’ importantissimo fermarsi alla frontiera e accertarvi che tutto venga fatto in questi termini, potrebbe essere che non troviate nessuno ad attendervi, ASPETTATE! Naturalmente il casino se perdete questo documento potrebbe rovinarvi sia il ricordo dell’Etiopia, sia il viaggio.

2) L’assicurazione internazionale é valida, non si dovrebbero avere dunque problemi, dico dovrebbero, ripeto questo mi é stato riferito dalla ” Ethiopian Authority Custom”, non ho provato di persona. Comunque l’assicurazione sui veicoli non é obbligatoria. Un ricercatore americano che conosce l’Etiopia dal 1964, e che qua gira in Land Rover, mi ha detto che con una macchina robusta e una buona assicurazione non ci sono problemi. Al limite lo sapete, siamo bianchi e confronto a loro pieni di soldi, quello che può succedere é che vi chiedano qualcosa, una piccola tangentina, qui la corruzione é lo sport più praticato dai burocrati.

Comunque state attenti, mi é stato raccontato che un tizio, locale, per avere investito una pecora, prima é stato portato in galera, e poi gli hanno chiesto i documenti!! Se volete doppiamente fornirvi di assicurazione, dovete raggiungere la città più vicina, là troverete gli uffici delle assicurazioni.

3) La patente. La patente internazionale é valida, ma tutti gli avvertimenti di cui sopra restano validi.

Per concludere, vi do altre informazioni utili.

I prezzi sono circa duplicati per gli stranieri, ma restano economici (per dormire in città in un albergo decoroso si spendono 80-160 Birr, 10-20 USD, fuori città 20-40 Birr, la benzina costa 4 Birr al litro e per mangiare ce la si cava con 10-20 Birr, comunque se si riesce non é male pagare una donna per i problemi legati al cibo quando si dorme in tenda, non costa quasi nulla, 200-300 Birr al mese, sono un immenso regalo per lei, e nulla per noi, inoltre e forse vi costerebbe un po’ di più, ma non molto, una donna che sappia l’inglese vi farebbe da traduttrice nelle zone di campagna, il che non é male davvero), comunque la contrattazione é un obbligo morale.

Nelle città ci sono gli “street boys”, guardatevi dal dargli corda, sono molto capaci, si inventano le storie più incredibili, e la conclusione delle favole é il solito bordello. Se volete godere delle belle Etiopi, qualche consiglio ce lo ho.

La maggioranza di loro cadrà ai vostri piedi. Le ragioni sono molteplici, e purtroppo indipendenti dalle vostre reali qualità. Sognano che vi innamoriate, e le portiate nel paradiso chiamato Europa ( é capitato, fonte amministrativa italiana, che una volta portate in Italia abbiano anche lasciato l’innamorato, anche per questa ragione viene dato il passaporto alla moglie solo dopo cinque anni, e comunque l’innamorato viene dissuaso molte volte, e dalla stessa ambasciata! Non innamoratevi, il pericolo é reale!), oppure sono tentate dal mettere nel loro curriculum l’uomo bianco, che qui fa punti. Oppure preferiscono voi perché la concorrenza locale oltre a divertirsi le picchia ( non é una fantasia, e lo capirete da soli). Per ultimo ma non meno importante, é pieno di donne che praticano il mestiere. Per incontrare le prime i luoghi più indicati sono le varie balere nei quartieri chic, per esempio se siete ad Addis Abeba, il quartiere indicato é Bole, e un locale il Soho. Per incontrare le seconde i vari alberghi un po’ loschi che vedrete ovunque. Comunque attenzione, l’AIDS é una realtà al 70%. Se giocherete con loro il preservativo é un obbligo etico.

Partite inoltre preparati, l’Etiopia é veramente l’altra faccia della medaglia. Vivendo e lavorando qui per un po’ di tempo le realtà più tragiche, sono il costante malessere che mi porto dentro. E non parlo dei poveri che ho visto in tante parti del mondo, da altri paesi d’ Africa all’Asia.

Parlo di una condizione di povertà incurabile che ha origine nell’accettazione della propria condizione provocata da secoli di pressioni psicologiche (la prima sotto accusa é la chiesa ortodossa, vera polizia psicologica in combutta col potere) e violenze (i rapporti di molte agenzie internazionali parlano chiaro, e qui sotto accusa é l’elite Amhara che domina da sempre il paese con le armi).

La condizione del paese é terribile, tanto più se si pensa che il paese é ricco di laghi e fonti idriche, di terra fertilissima, eppure soffre costantemente di carestie. E’ stato calcolato che un mese di ritardo nelle piogge (normalmente la stagione fredda, che é quella delle piogge ha inizio a fine giugno e dura fino a metà settembre, comunque varia a seconda della zona) provoca la morte di 100000 uomini, soprattutto bambini, e 80000 animali, che significano futuri morti per denutrizione. Gli aiuti umanitari cadono sempre sul bagnato qui in Etiopia, ma questo é un altro problema.

L’ ultimo consiglio se non l’avete ancora intuito é, guardatevi dai ricchi, loro sono la vera feccia. Io non sono comunista, lo giuro.

Naturalmente sarò felice di aiutarvi, naturalmente nei limiti delle mie conoscenze. Molte altre cose infatti andrebbero dette, e allora aspetto vostre chiamate o E-mail. Se volete informazioni per la spedizione via Gibuti con cargo, tutto quello che posso fare é chiedere a un amico francese che lavora a Gibuti se può informarsi, ma non assicuro nulla, non é un bikers!

Matteo Rosa

Via delle Belle Arti n. 17

40126 Bologna

Tel 051267493

Cell. 03478813409

E-mail: matteorosa@katamail.com

Un saluto, e un abbraccio a tutti i bikers

NDR, domande etc fatele sul forum da cui e’ tratta questa lettera …

a seguito di quanto visto sul forum ecco la mia personale opinione:

Spero nessuno si scandalizzi per quanto raccontatoci da matteo, forse questa lettera potra’ aprire gli occhi a qualcuno sulla piaga della prostituzione che tanto in africa quanto in Italia e’ presente. Non penso che le condizioni delle prostitute della paulese o della rivoltana (interland milanese) ricevano trattamenti diversi da quelle Etiopi, Albanesi o Niogeriane.

Non penso inoltre che possa esistere un “turismo sessuale” in africa e tantomeno in Etiopia dato che sfortunate connazionali si possono tristemente trovare a Milano Roma o in qualsiasi periferia delle nostre rispettabili grosse citta’.

E se poi l’innamoramento ci fosse davvero ? potrebbe forse essere una bella favola a lieto fine come quella di “Pretty Woman”

il webmaster

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