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‘erg chech

Erg Chech, Algeria a cura di bionsky

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

Perché l’ Erg Chech ? Non è facile dare una risposta certa alla domanda; possiamo dire che ci sono svariati motivi per pensare ad un viaggio con questa destinazione ma, come al solito, il colpevole principale, la causa scatenante, la forza trainante è sempre la solita “Michelin 953”
A nostro parere, essa costituisce la migliore medicina per chi veramente soffre di “mal d’Africa”; sì, perché solamente chi ha contratto questo morbo contagioso non può fare a meno di averla tra le mani per sognarci sopra almeno una volta al giorno, fosse solo per un attimo; è una malattia, una forma di dipendenza che può produrre alterazione della psiche e talvolta della carne; un malessere che può essere curato solo con l’assuefazione ad una congrua dose quotidiana di questa droga, che ci catapulta la mente in una proiezione a volo d’angelo, sui grandi spazi aperti e sotto gli infiniti cieli d’Africa, alla ricerca di qualcosa sempre nuova, sempre diversa, imprevedibile o nascosta, capace di catalizzare e calamitare i nostri desideri, i nostri pensieri, le nostre passioni.

Erg Chech: Da Chinguetti ad Adrar By Danilo Baggini

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

L’Erg Chech può essere attraversato su tre direttive: a Nord Chinguetti Chegga Chenachen Adrar, al Sud Chinguetti Agaraktem Taoudenni El GuettaraTessalit, al centro Chinguetti Agaraktem Trhaza Dune a Sud di Grizim Adrar. Le prime due lo costeggiano, l’ultima, quella da noi percorsa lo attraversa da SW a NE nella zona dei lunghi ordinati cordoni visibili anche sulla carta Michelin.

Algeria Erg Chech: Ma dov’e’ Grizim?!

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

Noi c’eravamo già messi l’animo in pace poiché la destinazione pareva già decisa da mesi (Tunisi -Dakhla) ed eravamo concentrati sul tris di primi che avevamo nel piatto. In effetti, questi ultimi parevano ben più impegnativi del lunghissimo “trasferimento” che ci sarebbe toccato patire da lì a poco. Ma ecco che il nostro grande Capitano dice (sputacchiando un po’ di prezioso ripieno di tortellino) che aveva cambiato idea e che saremmo andati a GRIZIM. Silenzio di tomba. Sguardi interrogativi serpeggiano per la tavolata. Il Capitano ridacchia. La truppa non si fa’ cogliere impreparata e tosto le mitiche 953 compaiono per incanto e si distendono su piatti e bicchieri. Zero risultati. Ma dove è ‘sto Grizim?! In Algeria, ci viene riferito. Alla fine un fortunato lo becca. La notizia viene diffusa e ritornano gli sguardi interrogativi. Verso il Capitano. Ma non e’ un TANTINO in culo?! Ovviamente si. E cosi’ siamo partiti per Grizim. A Adrar ci si conta: la spedizione è assai variegata. I fuoristrada spaziano da un Pinin al Defender passando per un vecchio Pajero: totale 13. I centauri invece contano su due ramarri, tre indistruttibili dierrini, un navigato TT e due ciccione bicilindriche (Transalp e Africa). Totale otto. Ole’ ole’ che si parte! Tira molla e martella finalmente alle 15 la carovana è in marcia. Non sorprende che il Capitano sbagli immediatamente l’imbocco della pista. Qui bisogna aprire una piccola parentesi riguardo al nostro Condottiero: tra le sue varie deficienze si annovera pure l’assoluta incapacità di seguire una pista. Non lo fa’ apposta, è più forte di lui: se ha anche solo una traccia davanti al muso del Defender va’ in tilt. Il fisico ammosciato e l’occhio spento certificano il grave malessere che lo assale. Ed è curioso come poco alla volta devii sempre più fino a perdere ogni riferimento di passaggio umano. Allora come per magia rinasce. E la sua truppa lo segue ovunque con la certezza che: