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Italia Kenia 2006 di Annalisa

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Annalisa
Originally Posted Sunday, April 2, 2006

VIAGGIO ITALIA KENYA gennaio-febbraio 2006

 

Mauro e Annalisa: Land Rover Defender 110

Orlando: Toyota BJ75

Gianluca: Toyota BJ42

 

Dal 13 Gennaio AL 26 Febbraio 2006 – 11.000 km

 

Il viaggio è stato organizzato principalmente per raggiungere il Sudan: il tratto iniziale, da Tunisi a Assuan è di trasferimento.

Una Agenzia di viaggi Italiana ci ha procurato i Carnet de passage en douane, il biglietto del traghetto Civitavecchia-Tunisi, i visti, l’agenzia libica, la prenotazione per traghetto e “sandalo” sul lago Nasser e lo spedizioniere a Mombasa per i mezzi.

Utilizzati i punti gps di Sahara itinerari e passioni per raggiungere Berenice

Utilizzati resoconti e contatti da www.sahara.it e svariati siti stranieri, le guide della Lonely Planet, le informazioni aggiornate su consolati e ambasciate scaricate da Internet.

Mappe: le solite Michelin e le solite Americane, inoltre tre Russe con il track di Berenice che mi ha gentilmente fornito Michele Soffiantini.

Noleggiato telefono satellitare da Padova Fuoristrada

Il telefono cellulare si può usare ovunque fino all’Egitto compreso, e in quasi tutti i centri abitati dal Sudan in poi ma può essere molto costoso – bene per sms.

I photo permit per il Sudan avuti tramite contatto diretto (email) con Acropole hotel di Karthoum

Biglietto aereo di ritorno da Mombasa acquistato in internet (Eurofly) – attenzione: all’aereporto di Mombasa non basta il codice di prenotazione ma chiedono di avere da Eurofly o dall’agenzia viaggi una email con il biglietto cartaceo scannerizzato.

Partenza il 13 gennaio 2006 ore 20.15 da Civitavecchia per Tunisi (sosta a Palermo) con Grandi navi veloci, arrivo il 14 gennaio a Tunisi circa 19.00 – pratiche immigrazione e doganali quasi inesistenti ma nascosti GPS e telefono satellitare per prudenza – dormiamo in autostrada in direzione Libia

14 e 15 gennaio: Trasferta da Tunisi verso la Libia

Uscita dalla Tunisia senza problemi ma tenere qualche dinaro perché ci sono dei bolli da pagare (credo 3 dinari a testa) – Siamo in frontiera libica il 15 verso le 18.00 . La “guida” dell’agenzia, che è obbligatoria, ci prende in consegna e fa le pratiche immigrazione e dogana – sarebbe obbligatorio anche il poliziotto ma il direttore dell’agenzia ottiene di esonerarci perché facciamo una semplice trasferta (così dice) – albergo a Tripoli a tarda notte.

 

16 e 17 gennaio: Libia, in trasferta verso la frontiera Egiziana – uscita Libia – entrata Egitto.

Il 17 andiamo all’immigrazione a AJDABYA per il timbro triangolare da apporre sul passaporto entro 7 giorni dall’entrata in Libia (tripla copia di modulo giallo completamente in arabo +10 dinari libici cad. e 5 di mancia).

Il 17 alle 16,00 siamo in frontiera libica, l’addetto dell’agenzia ci aiuta a restituire le targhe e riavere i soldi, facciamo il carnet in uscita e entriamo in frontiera egiziana a SOLOUM. Dopo le pratiche di frontiera, davvero confuse e costose, ci fermiamo nel primo locale dove mangiamo e nel cui cortile dormiamo.

 

18 e 19 gennaio: Da Soloum a Il CAIRO e oltre – il 18 siamo al Cairo e dormiamo al Salma Camp sulla via per Sakkara vicino al Ramses Wissa Wassef art center (carpet) (scarso). Il 19 incontriamo Hani Hanna, il corrispondente dell’agenzia italiana al quale paghiamo i biglietti del traghetto 2° classe, ci comunica che il sandalo (che è il barcone che trasporta le auto) probabilmente sarà vuoto e farlo partire costa 3500 € (!) – Seguendo il suo consiglio, dirigiamo a sud lungo la costa del Mar Rosso – la strada lungo il Nilo non è di fatto praticabile, servono permessi, ci sono diversi posti di blocco etc. – La strada nel deserto, lungo le oasi, ci riferisce sia a libera circolazione – in tarda serata raggiungiamo Safaga da dove partirà il convoglio per Luxor e dormiamo nei pressi del posto di blocco.

 

20 gennaio: arriviamo a Luxor e visitiamo Karnak, la valle dei re e delle regine e il tempio di Luxor – tutto bellissimo. Camping Rezeyky vicino al distributore (buono)

 

21 gennaio: convoglio fino a Assuan dove incontriamo Hamdy, il corrispondente dell’agenzia del Cairo che ha i nostri biglietti del traghetto e dovrebbe avere prenotato il sandalo. Ci accompagna alla Traffic Police per restituire targhe e patente. Alloggiamo in albergo ma pare ci sia un camp site N 24°10 169 E032° 51 972

 

22 gennaio: riempiti tutti i serbatoi – fatto un pò di turismo ad Assuan e dintorni

 

23 gennaio – Hamdy ci accompagna al porto, il traghetto partirà verso le 16.00 – dogana e immigrazione – Hamdy ci comunica che non ci sono merci da caricare sul sandalo che, quindi, non partirà a meno di non pagare 3.500 €. Discutiamo animatamente e a lungo, chiamiamo Hany al Cairo che ci propone, addirittura, di noleggiare il sandalo e di riscuotere, da chi volesse eventualmente caricare qualche merce, una quota del noleggio (!). La mediazione che ci viene proposta per poter partire senza dover aspettare una settimana, è di pagare ¼ del costo del sandalo per ogni auto (il sandalo, infatti, carica 4 mezzi) e imbarcando i nostri 3 mezzi e un’altra auto di turisti. Messi alle strette decidiamo di partire e paghiamo 890 € per ogni auto anziché i preventivati 400 €. Parlando con i ragazzi tedeschi della quarta auto, che si sono rivolti a MR EDREES, veniamo a conoscenza che hanno pagato meno di 350 € (2.452 £) e una mancia a Edrees. Il sandalo in realtà è letteralmente stipato di ogni tipo di merce (avremmo dovuto chiedere di vederlo, avremmo dovuto minacciare seriamente di non partire, avremmo dovuto rivolgerci ad una agenzia seria…). Inoltre da Assuan partono altri barconi/chiatte/sandali che trasportano mezzi, conducenti e qualche passeggero. E’ stata davvero una grossa presa in giro e fregatura sia da parte dell’agenzia italiana, alla quale ci siamo imprudentemente affidati, sia dei loro corrispondenti in Egitto; meglio fare tutto sul posto autonomamente.No more comment.

Sul traghetto, strapieno, viaggiamo in 2° classe, nonostante avessimo prenotato la 1° ad inizio dicembre: consigliata assolutamente la 1° classe oppure materassino o telo di nylon per dormire dove si può.

 

24 gennaio – Nel primo mattino navighiamo davanti ad ABU SIMBEL, arriviamo a WADI HALFA verso le 11.00 e, nell’edificio della dogana, ci viene incontro MR BIJOU che ci consegna i nostri photo permit; sapremo poi che gli sono stati, a sua volta, consegnati da Midaht da parte di George dell’Acropole Hotel. Bijou ci dice “I’m the custom” ma non è vero; è un intermediario e ci vuole assistere nelle pratiche doganali. Lo ringraziamo ma preferiamo fare da soli: Passiamo l’immigrazione autonomamente ma il giorno dopo il suo “aiuto” si rivelerà praticamente indispensabile per sbrigare le pratiche doganali dei mezzi: sono gli stessi doganieri che indicheranno lui o il suo collega per farci assistere. Questi intermediari compilano le ricevute per i versamenti dovuti alla dogana, anche per i locali che hanno merci, direi sostituendosi agli impiegati statali… mah. I tedeschi, le cui auto e moto hanno viaggiato sul sandalo, protesteranno ma non so come se la siano cavata. Bijou ci è costato 5000 dinari/auto (Midaht, che incontreremo + tardi in paese, ci dirà di prestare lo stesso servizio per metà prezzo: al momento però non si trovava al porto perché era impegnato ad assistere i 50 ciclisti imbarcati sul nostro stesso traghetto e in viaggio da Il Cairo a Città del Capo).

Chiedendo informazioni, ci confermano che il sandalo arriverà nella prima mattinata del giorno dopo.

Taxi dal porto al paese dai 100 dinari a persona, 1 letto in albergo africano 500 dinari –

 

25 gennaio – arriva il sandalo alle 10.00, scarichiamo i mezzi alle 17.30 dopo che il sandalo è stato completamente vuotato – aspettiamo così a lungo perchè ci dicono che le auto possono essere scaricate solo su un altro pontile dove il sandalo, una volta svuotato, si dovrà spostare: in realtà scarichiamo le auto sullo stesso pontile usando delle piccole rampe, operazione che si poteva fare fin dall’arrivo… – Facciamo le pratiche doganali assistiti da Bijou e paghiamo. Campo a Wady Halfa.

 

26 gennaio – perdiamo la mattinata per ottenere il timbro sul passaporto mentre avremmo potuto farlo ieri in attesa delle auto. Tutta la caserma, ad un certo punto, se ne va a uno dei due matrimoni che si stanno svolgendo in paese. Midhat ci accompagna alla festa dove ci offrono la colazione ed incontriamo tutti i poliziotti e il cassiere che ci hanno fatto le pratiche e che ci hanno mollato in caserma a metà via… scherzano con noi … Alla fine del breakfast, nel soggiorno della casa che ci ospita, il boss ci firma il passaporto e possiamo andare. Per il timbro, comunque, ricordare che la caserma è aperta solo fino alle 15 e le fotocopie si fanno in paese solo dalle 9 o 10 del mattino oppure in porto.

Verso le 11 imbocchiamo la pista della ferrovia diretti alla stazione n. 6 dopo aver ringraziato, mancia e regalino, a Midhat che è davvero un ragazzo in gamba. Se qualcuno potesse fotografare con una digitale e dargli i files delle belle foto d’epoca di old Wadi Halfa che sono esposte nel suo ufficio lo renderebbe felice.

Stazione 1, 2, 3, 4, 5, 5/6, 6: a tratti la pista è molto sabbiosa ed è necessario allontanarsi dalla ferrovia per procedere, in qualche stazione ci sono una o due persone, nella stazione 6 un piccolo nucleo di case. Alle 17.20 cominciamo a seguire i punti GPS di “Sahara itinerari e passioni” per arrivare a Berenice. Campo a UMM NABARI, bella miniera storica (dalle macine a mano… agli inglesi…); nella casa del boss c’è ancora la sua vasca da bagno.

 

27 gennaio: viaggiamo tutto il giorno – ABARAGA MINE – da qui il paesaggio, finora piuttosto insignificante e grigio, diventa più interessante.

 

28 gennaio: bel percorso verso Berenice: acacie centenarie, pecore, capre, dromedari, cani, pastori Beja, carbonai, zeribe, villaggi di nomadi e alla fine BERENICE PANCRISIA, la città dimenticata nel deserto e la miniera che forniva ai faraoni egiziani il 90% del loro oro – molto suggestivo.

 

29 gennaio: lasciamo Berenice e dirigiamo verso Habu Hamed seguendo i perfetti punti di Sahara. Lungo il confine egiziano (wpts “varianti”), unico contatto ravvicinato con le donne Beja di un bel villaggio, ci fermiamo e, quando capiscono che sono una donna, posso camminare verso di loro; non posso fotografarle ma le guardo e “parliamo”, la + vecchia parla molto e si prova i miei occhiali, hanno la placca nasale, sono tante. Bene. Dal wpt 121 in poi la pista diventa orribile con traccioni profondissimi e molta polvere e nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a trovare alcun tratto un po’ migliore – pensiamo che Sahara avrebbe dovuto indicare sui wpt la difficoltà del tragitto, saremmo forse tornati alla stazione 6 invece di dirigere verso Habu Hamed.

 

30 gennaio dal wpt 110, dove abbiamo fatto campo, la pista migliora e, per lunghi tratti, è bella. Giornata faticosa, molta strada, arriviamo a HABU HAMED verso le 15, andiamo alla polizia per la registrazione, ripariamo 2 gomme, gasolio, spesa e via in pista verso Karima senza wpt. Campo.

 

31 gennaio: verso Karima la pista a tratti costeggia il Nilo, attraversiamo numerosi villaggi di contadini che coltivano le sponde del fiume, molte colture di palme da dattero, irrigazione, bambini che vanno a scuola sugli asinelli, porte dipinte etc. Bello. Poi un brutto deserto a tratti sabbioso a tratti roccioso. Dopo molti tentativi troviamo finalmente la pista e arriviamo a KARIMA alle 18.30 (200 km = 12 ore). Poco prima del paese, in mezzo al niente, un villaggetto e un gruppo di bambini vestiti di bianco a cui chiediamo informazione e che ci canta una canzone in coro – ah! – L’albergo di Levi sotto il Jebel Barkal 180 $ la doppia: se la tengano. Albergo molto africano sotto l’antennone del paese, facciamo bucato e dormiamo chi in auto nel cortile e chi in camera a 500 dinari a letto (il cellulare prende che è una meraviglia)

 

1 febbraio: PIRAMIDI + JEBEL BARKAL (non paghiamo l’ingresso, è troppo presto e il guardiano dorme) – EL KURRU e le tombe di Pinka e consorte – NURI – cerchiamo e troviamo la pista per il deserto del BAJUDA: lungo la pista sono in corso lavori di asfaltatura e la posa di tralicci elettrici – campo.

 

2 febbraio: continua la pista nel Bajuda – buona – arriviamo al ponton alle 12.30 ma è arenato in mezzo al fiume, ci spostiamo ad un altro attracco e traghettiamo (500 dinari a auto circa) – ponte sul fiume ATBARA con posto di controllo della polizia che vorrebbe la fotocopia dei photo permit, diciamo di no e a loro va bene così…mah., nel successivo posto di controllo ci fanno pagare 1000 dinari per i 3 mezzi, in un altro ci chiedono la patente… ognuno ha la propria “fantasia”. PIRAMIDI DI MEROE paghiamo 10 $ a testa per entrare, il sito è davvero molto bello. Campo li vicino.

 

3 febbraio: verso Naga su asfalto – a circa 80 km dalle piramidi di Meroe un cartello bilingue indica i siti di MUSSAWARAT e NAGA. Visitati entrambi pagando i soliti 10$ al momento. A Naga una spedizione archeologica tedesca al lavoro e un bel pozzo con molte persone che attingono. Foto con discrezione. Ripartiamo nel pomeriggio e arriviamo a KHARTOUM – Blue Nile Sailing Club 5$ per ogni auto e 3$ per ogni persona – abbastanza bene ma solo 2 bagni e 2 docce. Su un sito tedesco-inglese è indicato un altro camping 17 km fuori Khartoum N 15°30’57’’ E 32°37’48’’.

 

4 febbraio visita al souk di Amdouran e alla casa del Mahady.

 

5 febbraio arrivano i 50 ciclisti e invadono il camping e i servizi – partiamo e alle 17 circa siamo a Gallabat – velocemente facciamo il timbro in uscita dell’Immigration e il carnet, oltre alla solita registrazione alla Police (sono 3 uffici distinti, lungo la strada sul lato dx, riconoscibili) – entriamo a METEMA (Etiopia) ma l’Immigrazione non ci timbra il passaporto perché il nostro visto scade il 8 febbraio essendo stato rilasciato il 9 gennaio a Roma – errore dell’agenzia alla quale avevamo chiesto un visto per entrare il 10 – l’immigrazione vuole rimandarci in Sudan, ma non abbiamo il visto per rientrarci, e non vuole farci andare a Addis per un nuovo visto sostenendo che non possiamo arrivarci prima dell’8… staremo a Metema fino a quando?! – Con il telefono satellitare (il telefono non c’è) contattiamo il nostro Consolato ad Addis. E’ domenica e la segreteria telefonica ci fornisce un cellulare attraverso il quale contattiamo un funzionario che, non riuscendo a convincere l’Immigration a farci entrare in Etiopia, ci assicura che, appena possibile, contatterà qualcuno per aiutarci. Diamo il satellitare all’Immigration che chiama il proprio capo ad Addis il quale, finalmente, lo autorizza a lasciarci entrare… gli facciamo i complimenti e lo ringraziamo (!): complicato, lungo, ma è andata. Campo davanti all’Immigration, è notte.

 

6 febbraio: a SHEHEDI facciamo Custom (ufficio con insegna lungo la strada per Gondar). L’ufficio della dogana di Metema, essendo ieri domenica e tarda ora, era chiuso. Bei paesaggi, molta gente che arriva dai sentierini di montagna e cammina lungo la strada, tutti vestiti con abiti tradizionali – tutto molto bello. Siamo a GONDAR alle 14,00, cambio, pieno, castello di Gondar e Debre Berhan Selassie Church la più bella e integra chiesa copta che ho visto in Etiopia. Poi a BAHAR DAHR verso sera – albergo Ghion (buono).

 

7 febbraio andiamo alle BLUE NILE FALLS a TIS ISAT (non + tanto spettacolari), il villaggetto sarebbe interessante ma gli adolescenti sono particolarmente rompiscatole. Al ritorno piccolo mercato sulla strada principale per foto poi verso Addis. La strada è ottima, appena asfaltata, panorami dell’altopiano molto belli, campi mietuti e covoni a perdita d’occhio, contadini che battono il grano con le mucche in cerchio, bestie al pascolo, non una macchina agricola, molte persone che camminano lungo l strada verso i mercati, abiti tradizionali, villaggi di capanne di fango rotonde con tetto a cono etc. La gente raccoglie ancora le bottiglie di plastica per riutilizzarle, non c’è spazzatura in giro. La BLUE NILE GORGE è spettacolare ma la strada e il ponte, costruiti dagli italiani, sono in rifacimento (giapponesi), quindi davvero in pessime condizioni (dislivello di oltre 1400 mt prima a scendere poi a risalire tutto sterrato).

 

8 febbraio: ore 9 siamo a Addis, andiamo subito all’Immigration per il visto: 20$ sarà pronto domani, molto efficienti. Rinunciamo a Lalibela e Axum, dovremmo tornare a nord e di nuovo a Addis, troppa strada. Hotel BARO, in zona Piazza, dove è possibile campeggiare nel piccolo cortile; ristorante quasi italiano proprio di fronte oppure in fondo alla via. L’Etiopia, che avevamo visitato due anni fa con i mezzi locali, è piena di tesori e merita una visita più accurata.

 

9 febbraio: ritiriamo i nostri passaporti e partiamo verso sud, via Butajira’: sito preistorico di Melka Kunture, chiesa di Adadi Maryam entrambi ben segnalati dalla strada principale. Siamo a BUTAJIRA verso le 19.00. International Ameg Motel (buono)

 

10 febbraio: continuiamo verso Ziwai e il lago LANGANO, tombe Oromo lungo la via. Il Langano non è gran chè, proprio di fronte alla stradina che abbiamo imboccato per arrivare al resort sul Langano (deserto ma bei volatili) c’è uno sterrato che entra nel parco dei laghi ABYATA e SHALA, molto più belli. Riusciamo quasi a visitarli senza pagare il biglietto ma proprio alla fine del percorso incontriamo uno scout che, gentilmente, ci accompagna all’entrata, ci fa pagare e uscire. (50birr a testa +10 per l’auto+30 per lo scout). Arriviamo a DILA e dormiamo. Cittadina con molti hotel e via vai.

 

11 febbraio: da Dila al sito di TUTA FALLA (cartello sul lato sinistro della strada principale ci fa imboccare una secondaria ed esattamente alla distanza indicata una piccola stradina che porta al cortile di una casa privata dove sono le stele funerarie – paghiamo). Poi KENO e YABELO. Paesaggi quasi tropicali, rigogliosi, villaggi ordinati, contadini e bestiame, terra rossa. Festa religiosa (Evangelici) lungo la strada con Gospel e un mucchio di gente: la religione è molto sentita e lo ritroveremo anche in Kenya. I discorsi dei preti sembrano comizi e i fedeli sembrano un pò invasati ma questo è il loro stile. A Yabelo il mercato, i SINGING WELLS dei Borema (scopriremo che ci sono singing wells anche vicino al parco di Marsabit in Kenia). Paesaggio con termitai monumentali. Dormiamo in un cortile di Hotel a MEGA.

 

12 febbraio: da MEGA a MOYALE dove facciamo l’Immigration (efficienti) e la Custom (è week end e un ragazzino li va a cercare a casa e a messa, mancia). Pratiche in entrata in Kenya veloci e semplici.

Pranzo poi pistaccia per ISIOLO, davvero pessima ma lungo la strada molta gente in cammino vestita in abiti tribali e pastori armati di lancia. Molte chiese e missioni. Arriviamo a MARSABIT alle 18, entriamo nel parco (15$/testa + 200 shelling/auto + 800 shelling/testa per campeggio nel cortile del Lodge). C’è siccità e i due laghetti sono asciutti. Il camp site all’interno del parco non ha servizi né acqua, nulla. Buona la scelta di restare nel cortile del lodge e usufruire del bagno e docce. Molte scimmie e bufali, tracce di elefanti.

Segnalo che Francesi incontrati Assuan e Sudafricani incontrati a Addis avevano tranquillamente viaggiato lungo il Lago Turkana, l’unica necessità: avere carte + dettagliate delle Michelin per non perdersi ma non so dove avessero fatto frontiera.

 

13 febbraio: un giretto nel parco in auto, arriviamo ad un pozzo dove locali in abiti tribali attingono – interessante, qualche foto rubata, una coppia di anziani è piuttosto arrabbiata, vogliono soldi, mentre le donne giovani sono più amichevoli. Proseguiamo verso sud e dormiamo poco oltre ISIOLO nel camp site del Range Land Hotel, lungo la strada principale. Buono.

 

14 febbraio da ISIOLO a MERU, EMBU, KITUI’, MUTOMO, KIBWEZI. Vogliamo evitare Nairobi ma la strada alternativa che scegliamo è al 95% non asfaltata, ci consoliamo con bei panorami di baobab ma forse non la consiglio comunque. Torniamo sull’asfalto a Kibwezi e dormiamo nel camp site del HUNTER Lodge (600 sh a testa circa 10$) buono.

 

15 febbraio: proseguiamo verso EMALI per l’entrata all’AMBOSELI N.P. (30$ a testa per entrare, + 500 sh per l’auto + 600 sh a testa per public camp site). Per entrare serve una smart card prepagata che noi non abbiamo. Un driver di pulmino turistico che parla italiano si offre di pagare con la propria e lo rimborsiamo in contanti, conserviamo la ricevuta e una smart card su cui è caricata la targa del nostro mezzo entrambe da consegnare all’uscita (importante) Parco molto piccolo ma facile da visitare perché territorio pianeggiante con scarsa vegetazione, savana. Molte zebre e varie gazzelle, hippoes, giraffe, facoceri, emu, grandi e piccoli volatili, struzzi, bufali, elefanti etc, e il Kilimangiaro ma i grandi felini sono nascosti. Molti pulmini di turisti. Bellissimi Lodge pieni di turisti e scimmie. Camping spartano ma ok. All’entrata chiediamo indicazioni sul luoghi migliori per vedere gli animali e acquistiamo una mappa. Come da loro istruzioni inoltre andiamo subito ad un lodge per iscriverci per il convoglio del mattino dopo per il parco di Tsavo West.

 

16 febbraio: come da istruzioni andiamo a Lodge dove si radunano i mezzi del convoglio, si va verso una delle uscite e si parte tutti insieme verso TSAVO WEST N.P.- il convoglio è fatto per la sicurezza dei turisti dopo che 12 anni fa un mezzo fu assalito da banditi per furto. Non ci sono pericoli reali. Lungo la strada artigiani di sculture in legno (bravi, belle), animali, paesaggi, un grande curio-shop. Arriviamo a TSAVO WEST, solita smart card (55 $ in 2 per entrare + 500sh per l’auto). Elefanti, giraffe, facoceri, struzzi, zebre, hippoes, impala, dik dik, 1 rinoceronte. Pranzo al sacco alle MZIMA SPRINGS luogo fresco e piacevole con ippopotami e scimmie, pomeriggio in giro nel parco e nel RHINO SANCTUARY aperto solo dalle 16 alle 18 (gratis), notte nel camping appena fuori dal parco (ricordare di pagare all’entrata con la smart altrimenti ti fanno un “piacere” e i 10$ a testa per il camp site se li tiene il ranger…)

 

17 febbraio usciamo da TSAVO e andiamo verso Mombasa. A MWATATE un giovane ci tira un grosso sasso che ci distrugge il parabrezza. Poteva andare peggio… Lo rincorriamo ma inutilmente, qualcuno del villaggio ci viene a chiedere scusa dicendo che è pazzo. Andiamo alla polizia.. no comment. Proseguiamo per Mombasa a bassa velocità e arriviamo alle 15.30 dopo gli ultimi 50 km di strada scandalosamente distrutta.

 

Dal 18 febbraio al termine del soggiorno sbrighiamo le pratiche per spedire i mezzi in container e ci rilassiamo al mare, i nostri compagni di viaggio tornano in Italia il 22.

Le quotazioni per La Spezia sono le più economiche e pare sia perché i cargo fanno prima scalo in quel porto, scaricano i container e ricaricano quelli da consegnare a Livorno e a Genova che, in effetti, hanno quotazioni più alte. Abbiamo spedito con la MSC (Mediterranean Shipping Company) ed i mezzi sono ancora in viaggio. Mombasa non offre grandi distrazioni per un soggiorno prolungato: mercato, città vecchia, il forte ed il museo, vari templi Indu freschi e accoglienti. Andiamo alcuni giorni a Tiwi Beach una località a circa 20 km a sud di Mombasa, bel mare, sabbia bianca e palme, tranquillità, non costoso in assoluto ma, ovviamente, caro rispetto al vitto e alloggio di Mombasa. Il 26 partiamo in volo verso l’Italia.

 

LIBIA: 1 €=1.60 dinari – 1 dinaro = 0.63 – gasolio 8,2 centesimi €/litro

1 guida dell’ agenzia + 1 poliziotto obbligatorio per gruppi di + di 4 persone (cosi ci dicono): 100€ al giorno che abbiamo pagato in Italia + vitto e alloggio , DOGANA: 110 dinari per targhe di cui 50 vengono restituiti in uscita + 7 dinari per assicurazione = circa 75€, IMMIGRAZIONE: 10 dinari per il timbro triangolare dell’immigrazione pari a circa 6 € a testa.

AGENZIA: (corrispondente della nostra agenzia italiana) ATHAR LYBIA TRAVEL – Mr. MOHAMMED AL NAJJEH – mob. 0021 8912134580,

 

EGITTO: 1 €=6.92 sterline egiziane – pounds – 1 £=0.14 € – gasolio poco più caro della Libia.

AGENZIA: TOURIST AND TRAVEL ADVISORS – IL CAIRO – MR. HANI HANNA 0020(0)103425664

ASSUAN – MR HAMDY………………………..

EGITTO: LA FRONTIERA – cambiare subito almeno 2000 pounds solo per le pratiche di frontiera. Servono la fotocopia del libretto di circolazione e il carnet. Può essere utile una traduzione in arabo del passaporto. Cambiati in nero dinari libici 1 dinaro=4 pounds

Noi abbiamo fatto cosi:

Appena entrati la POLICE ci ferma e chiede se abbiamo bombe, esplosivi, coltelli.

Andiamo poi all’IMMIGRATION: timbro rettangolare nero sul passaporto. A noi indicano, d’ufficio, 1 mese di soggiorno.

Poi la CUSTOM da un’occhiata veloce al mezzo e ci chiede se abbiamo l’estintore (meglio averlo altrimenti potrebbero pretendere che lo si compri li)

Poi la TRAFFIC POLICE, prende il calco del numero del motore e del numero del telaio e chiede la durata del soggiorno, l’Ingegnere (gentile) ci manda nell’edificio principale della traffic police a fare delle fotocopie (25 £) che gli portiamo. Prepara 2 fascicoli per ogni mezzo (1 per la Traffic police e 1 per la Custom) dove mette anche il carnet.

Poi la CUSTOM da Mr Mahmud: chiede la fotocopia del libretto del mezzo. Per i mezzi oltre 2000cc chiede 1002,00 £ di tasse (il costo varia a seconda della cilindrata dell’auto, una utilitaria paga 400 £). Il prezzo, ci dice, è per soggiorni fino a 1 mese (fa riferimento al timbro che l’immigrazione ha messo sul nostro passaporto). Gli diciamo che siamo in transito per al massimo 1 settimana ma risponde che il 1002 £ sono il minimo, anche per 1 settimana. Mah. Con un suo foglietto andiamo nell’ufficio di fianco (al cui sportello esterno avevamo precedentemente già acquistato £) e paghiamo i 1002 (cambiano $ o € anche al momento del pagamento). Torniamo da Mahmud con le ricevute, ci consegna il fascicolo della Traffic Police.

Torniamo all’edificio principale della TRAFFIC POLICE: al bancone compiliamo un formulario in arabo per le targhe, nell’ufficio delle fotocopie ci preparano un foglio bianco (potrebbe essere l’assicurazione o la richiesta per la patente) e paghiamo altri 25 £, al bancone paghiamo altri 49,5 £ e ci danno le targhe e una specie di ricevuta su un ritaglio di carta.

Poi la CUSTOM da Mahmud con il fascicolo della Traffic police e le targhe: ci restituisce il carnet da cui ha opportunamente trattenuto il tagliando di entrata (controllare sempre molto bene che ci sia il timbro di entrata e la firma) e trattiene il fascicolo della custom.

Poi l’edificio della TRAFFIC: nell’ufficio delle fotocopie ci danno la patente egiziana e trattengono l’altro fascicolo.

Diamo la mancia al ragazzo che ci ha seguito per un pò (non parla una parola di inglese ma ci ha compilato i formulari in arabo…) vuole 50 £/auto. Diamo 50£ in tutto + regalino.

Andiamo in auto verso l’uscita, ultimo controllo di carnet e passaporti.

Ad Assuan restituite le targhe e la patente alla Traffic Police in città: entrare nell’edificio a piano terra e andare all’ultimo sportello verso sinistra, ci danno un permesso valido per circolare 1 settimana (chissà se potevamo averlo già da Soloum?!), non paghiamo nulla.

Riepilogo dei costi: Dogana 1.002 £, patente egiziana 25 £, fotocopie 25 £, targhe 49,5 £, mancia 40 £ per il gruppo, in uscita al porto di Assuan 44 £ alla immigrazione per 2 persone = 1.113 £ pari a 170,00 €

EGITTO: I CONVOGLI (il tragitto Il Cairo-Hurgada è libero)

1 – convoglio HURGADA – LUXOR (circa 280 km) alle 7.00 – 9.00 – 18.00 circa – costa 5£

parte da SAFAGA circa 60 km a sud di Hurgada dal piazzale della caserma sulla strada per QUENIA – la caserma (muro di cinta giallo e bianca) è poco prima del viadotto oltre il quale c’è il posto di blocco. I locali vanno senza convoglio. Il Cairo ha una bella Ring Road da cui è facile imboccare la strada verso Katamia o Suez e dirigere a Sud.

2 – convoglio LUXOR – ASSUAN (circa 235 km) alle 7.00 – 15.00 circa

parte dalla caserma a nord del paese (verso Karnak): uscendo dal camping Rezeyky dirigere a Sud (dx), 2° strada a dx ( i locali lo sanno). A EDFU il convoglio si divide, chi va al tempio di Osiris (svolta a dx, sul ponte e forse riparte con il convoglio del pomeriggio) e chi va a Assuan procede diritto. Sale un militare su una delle nostre auto e si va ad Assuan.

3 – convoglio ASSUAN – ABU SIMBEL – alle 4 del mattino – 3,5 ore andata, 3,5 ore ritorno.(non fatto)EGITTO – LAGO NASSER – TRAGHETTO E SANDALO

Il traghetto: La 2° classe (25€) del traghetto è un girone dantesco; consigliato almeno un telo di Nylon per dormire dove si può… La 1° classe (poco + costosa e assolutamente consigliata) consiste in cuccette a 2 letti spartane ma ottime. È possibile cenare (compreso nel ticket) e acquistare bibite. Parte il lunedì verso le 16.00 e la traversata dura circa 17 ore

Il sandalo è un barcone sul cui ponte si caricano max 4 auto lunghe 5 mt + 2 o 3 moto e nella cui stiva vengono stipate innumerevole merci, viaggia autonomamente e arriva 1 giorno dopo il traghetto (impiega 1 giorno + 17 ore) – il sandalo trasporta anche 1 persona per ogni auto (insistendo anche 2), ma bisogna comunicarlo prima dell’imbarco all’Immigrazione egiziana che compila l’elenco dei passeggeri per l’immigrazione Sudanese: il traghetto e il sandalo hanno infatti elenchi distinti dei passeggeri.

Il costo per 1 auto è di 400 € – il sandalo completo costa 3.500 € ma non fatevi ingannare se vi dicono che non ha merci da caricare e che è necessario noleggiarlo pagando questa somma: è una scusa per rubarvi soldi. Ricordo che pur essendoci un unico traghetto settimanale ci sono svariati “cargo” che lasciano Assuan per Wadi Halfa nel corso della settimana, impiegano dai 2 ai 3 giorni di navigazione e caricano anche almeno 1 passeggero per auto, è necessario avere con sé il necessario per mangiare, dormire etc. Secondo la nostra esperienza aver prenotato dall’Italia tramite l’agenzia è stato un costoso errore: basta avere un pò di tempo per aspettare, un pò di fortuna, un pò di mancia e parlare con MAHMUD EDREES (mahkmud idriis) che dovrebbe essere della Nile Navigation Company di Assuan, un tizio alto che gestisce gli imbarchi e si può trovare al porto – Edrees è anche in contatto con un ragazzo in gamba che può poi assistervi a Wadi Halfa per la dogana in entrata, si chiama Midaht: Edrees può telefonargli per annunciargli il vostro arrivo.

 

SUDAN 1$ = 230 dinari 100 dinari = 0.43 $- gasolio circa 77 din/lt

SUDAN: I PERMESSI:

Il Travel permit non esiste più.

Il Photo Permit (che qualcuno comunque non fa) è gratuito e si può richiedere all’Acropole Hotel di Karthoum che può farlo arrivare a Wady Halfa. Inviare a Geoge il file.jpg del passaporto, del visto del Sudan e della propria foto tessera

Gli Archeological permit necessari per visitare i siti archeologici si acquistano anche a Wady Halfa da Mr ABDUL ACHMAN ma bisogna sapere in anticipo quali siti si visiteranno – molto meglio acquistarli direttamente sul sito come abbiamo fatto noi (10$ o, + caro, 2.500 dinari)SUDAN: LA DOGANA

Per le pratiche doganali dei mezzi, non è obbligatorio l’intermediario ma, di fatto, i doganieri stessi chiedono di utilizzarlo. Consiglio Midhat – se si imbarca ad Assuan assistiti da Edrees, lui stesso lo può contattare affinché sia in porto ad aspettare, altrimenti lo si può rintracciare in paese dove tutti lo conoscono.

Il timbro sul passaporto da fare entro 3 giorni dall’entrata si ottiene alla caserma della Police che è in paese ed è aperta fino alle ore 15: costa 7500 dinari a testa, serve una foto tessera, la fotocopia del passaporto e del visto Sudan con il timbro di entrata fatto al porto (il botteghino fotocopie di fianco all’entrata della caserma lavora quando c’è elettricità dalle 9 o 10 del mattino ma dovrebbe essere possibile fotocopiare il visto in porto appena entrati, si accelerano i tempi) – questo timbro si può fare anche a Dongola e in altre città principali, se si tarda pare ci sia solo una multa. Qualche turista non fa questo timbro.

Se l’auto arriva sul sandalo (verso le 10.30 del giorno dopo il traghetto) gli operai impiegheranno almeno 4-5 ore per scaricare il sandalo prima di darvi l’auto: insistete per scaricarla in qualche modo per prima e non fidatevi di quello che dicono, che devono cambiare sponda, che il sandalo è basso……

La dogana per entrare in Sudan costa 10.600 dinari (45 $): 3000 per il porto + 1000 local taxes + 1600 custom + 5000 (variabili) per custom declare ossia il compenso per l’intermediario. Non conoscendo Midaht noi abbiamo avuto un certo mr. BIJOU ed il suo collega mr. MJGDI – Midhat pare carichi la metà. Inoltre 7500 dinari (33 $) a testa per l’Immigration (2 persone e 1 mezzo = 25.600 dinari pari a circa 110 $)SUDAN. CONTATTI

– MIDHAT: MASHAN SHARTI FOR SERVICE – Wadi Halfa – l’ufficio è in una costruzione di fronte all’Hotel Nile (spesso pero è chiuso, chiedete all’Hotel o al ristorantino, tutti conoscono Midaht) all’interno belle foto d’epoca della vecchia Wady Halfa coloniale sommersa dal lago Nasser.

Nome:MIDAHT MAHIR oppure MAZAR MAHIR (fratello)

Tel: 00249 251 822330 office

822420 office

822388 house

mashansharti@yahoo.com

– ACROPOLE HOTEL KHARTOUM – MR GEORGE PAGOLATOS (parla inglese e italiano, conosce Midhat)

acropolekhartoum@yahoo.com

acropole@sudanmail.net

tel 00249 11778486/11772860 – fax 00249 11770898

– NUBIAN SUDAN TOUR – ha sede in Hotel Acropole

micheledutto@libero.it

 

ETIOPIA – 1$ = 8.68 birr – gasolio 4.35 birr/lt

Attenzione: il nostro visto aveva 1 mese di validità dalla data di rilascio: informatevi all’ambasciata o in agenzia e fare bene i conti, un nuovo visto si ottiene solo a Addis in 24 ore (20$)

Non è richiesto il carnet. La guida scrive che serve una patente etiopica entro 7 giorni da fare ad Addis – non l’abbiamo fatta

 

KENYA: 1 $ =74 shilling al nero e 68.20 in banca –1% commissione. – gasolio 64.89 shilling/lt

l’entrata + facile di tutte (polizia+immigration+custom). Negli uffici molti cartelli statali contro la corruzione, le mance e gli intermediari…

Non fatta alcuna assicurazione

Parchi nazionali: per entrare serve una SMART CARD prepagata – Ne eravamo sprovvisti e un driver di pulmini di turisti ha pagato con la propria e noi dato a lui il contante, conservare lo scontrino per consegnarlo all’uscita e conservare anche la smart card sulla quale registrano l’auto. Non è possibile entrare pagando in contanti alla cassa, non so se tutti i driver sono disposti a fare il favore. Quello che ci ha fatto il favore si chiama Mohamed Sharif mob. 0721.641901 p.o. box 98004 Mombasa – parla italiano.

Entrare in un parco costa dai 15 ai 30$ a testa e dai 200-500 shilling per l’auto, il camping costa 10$ a testa e ci sono dei lussuosissimi lodge dal costo a noi ignoto ma bellissimi per un caffè… (1 parco circa 100$ per 2 persone) – Il biglietto di entrata vale 24 ore.

 

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