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Niger 2000

– Posted in: Africa, Africa Occidentale, Resoconti di viaggio

By Maurizio Dall’Oglio
Originally Posted Thursday, July 22, 2004

N I G E R – 2 0 0 0

Viaggio effettuato dal: 13/10 al 10/11/2000

Partecipanti: Maurizio Dall’Oglio–Ivana Soncina – Giuseppe Rossi–Patrizia Alborghetti

Mezzi: 2 Land Rover 110

Km Percorsi ca.8.100 km, di cui 2.900 in fuoristrada.

Itinerario: Tunisi, Taleb Larbi, Ouargla, Hassi Messaoud, Hassi bel Guebbour, Amguid, In Ecker, Tamanrasset, In Guezzam, Assamaka, Arlit, Agadez, Albero Ténéré, Fachi, Bilma, Dirkou, Chirfa, Djado, In Ezzane (incrocio pista), Djanet, Illizi, Hassi bel Guebbour, Hassi Messaoud, Ouargla, Tunisi.

Visti necessari: Algeria (doppio ingresso) e Niger. Non è richiesto il carnet per le auto che, solo per il Niger, viene rilasciato in frontiera.
Per il visto algerino l’agenzia a cui ci affidiamo da anni (I.A.S. di Roma) ci ha richiesto invito (meglio se rilasciato da agenzia viaggi). Non so dire se sia obbligatorio o faciliti la richiesta, magari del doppio ingresso. Comunque non è un problema visto che il nostro conoscente lo può fare senza problemi.

SABATO 14 OTTOBRE 2000 BRESCIA – GENOVA Km. 249

Solito imbarco, sotto solito nubifragio.

DOMENICA 15 OTTOBRE 2000 TRAVERSATA – TUNISI – TOZEUR Km. 461

Sbarco in perfetto orario. Rapido trasferimento fino a Tozeur. Campo nel piazzale di un distributore.

LUNEDI 16 OTTOBRE 2000 TOZUER – OUARGLA Km. 423

Entriamo in Algeria. Tutto nella max tranquillità e cortesia. Ancora meglio dello scorso anno.
Cambio 1.000 FRF a 0,28 dinari.
Assicurazione di un mese per 2.069 dinari. Fino a Ouargla non troviamo nessun posto di blocco.
Il turismo è ripreso, come pure è ripreso il passatempo di tirare pietre alle macchine de turisti. La nostra portiera destra lo testimonia. Occhio da El Oued (ma anche prima) fino al bivio di Touggourt. Appena avete sospetti rallentate a fate vedere chiaramente l’intenzione di fermarvi a “far valere le vostre ragioni”, con noi ha funzionato. Inoltre meglio farlo presente in frontiera, non servirà ma è sempre meglio. Campo nel camping del nostro amico algerino Kader, persona veramente squisita.

MARTEDI 17 OTTOBRE 2000 OUARGLA – BORDJ OMAR DRISS Km. 469

Appena dopo Ouargla c’è posto di blocco per fare il “lascia passare” necessario per attraversare le zone petrolifere.
Abbastanza veloce, come un normale posto di controllo. Ad Hassi Messaoud ricordarsi di andare a fare le formalità al posto di polizia, altrimenti al controllo in uscita vi fanno ritornare, e sono ca.40 km. Buttati. Più avanti ad un posto di blocco fermano per fare il convoglio, almeno tutti i 4×4 e le cisterne di benzina. Il pericolo è “solo” di furti. Mi sembra d’aver capito che partano all’incirca in continuazione prima in un senso e poi nell’altro, il nostro è partito alle 15, con un tempo d’attesa di un’oretta circa, giusto il tempo del pranzo. Non fa perdere molto tempo, saranno grosso modo 200/250 km che le Toyota della scorta fanno a velocità folle. Noi le abbiamo viste alla partenza e all’arrivo. Bella protezione no? Campo dietro il distributore.

MERCOLEDI 18 OTTOBRE 2000 BORDJ OMAR DRISS – AMGUID Km. 354

Partenza su asfalto fino al bivio della pista di Amguid, che imbocchiamo. Non ci sono controlli salvo militari all’imbocco e dopo poche decine di chilometri (probabilmente un’esercitazione). Soliti veloci controlli ma niente di più.
Pista prima brutta e sassosa poi la presenza di rocce e sabbioni la rendono più interessante. Amguid villaggio infernale con orde di ragazzini in cerca di regali. Campo vicino alla caserma dei gendarmi, sempre gentili e che tra l’altro ti salvano dai bambini. La notte vento, tuoni, lampi e qualche goccia d’acqua.

GIOVEDI 19 OTTOBRE 2000 AMGUID – TAMANRASSET Km. 475

Al mattino troviamo gli effetti dei lampi della sera prima. Un paio di guadi minacciosi e grandissime pozze fangose nella sabbia. Tutto bene, solo macchine indecenti. Solo un punto sabbioso in cui prestare un minimo di attenzione verso la fine ma niente di grave. Consiglio piccola deviazione per vedere scherzo della natura qui a fianco.
Si sbuca sull’asfalto a In Ecker, poco prima di Tam, ora bella e piena di luminarie che ti accolgono all’arrivo. Nuovo campeggio veramente ottimo, direi su standard europei, appena fuori verso pista Assekrem.
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VENERDI 20 OTTOBRE 2000 TAMANRASSET Km. 38

Facciamo i turisti.

SABATO 21 OTTOBRE 2000 TAMANRASET – IN GUEZZAM Km. 408

Inizio pista brutta mista ad asfalto distrutto. Poi diventa sabbiosa ed anche bella.
Per la cronaca stanno costruendo una strada, probabilmente solo in terra battuta, che unisce Inguezzam a Tam.
La si vede in uscita da In Guezzam e durante il viaggio abbiamo visto i tecnici che stanno effettuando i rilevamenti del tracciato.
Ci vorranno ancora anni, però………Nessun problema sulla pista.

Rifornimento e campo vicino alla solita caserma.

DOMENICA 22 OTTOBRE 2000 IN GUEZZAM – AGADEZ Km. 466

Pochi km. e si arriva al posto di frontiera. In lontananza si vede quello nigerino di Assamaka.
Le formalità sono veloci e dopo pochi chilometri siamo in Niger.
Anche qui sono contenti di rivedere turisti. Regna un certo caos, tutti intorno, ma alla fine capisci che sono in qualche modo interessati alle formalità.
Entrare in Niger costa un po’ di più, ingresso 100 FRF, tassa turistica 100 FRF, rilascio carnet 200, tassa doganale auto 500 FRF. Più altri 10 FRF di cui non ricordo il perché. (FRF franchi francesi Ndr)
Non so se sia la prassi o se contrattando si ottengano sconti, ma noi non eravamo in vena di mercanteggiare. Il percorso fino ad Arlit non è male, tanta sabbia e non c’è in giro anima viva, men che meno tracce.
Però abbiamo seguito i punti rilevati dalle carte russe e francesi, può darsi quindi che abbiamo fatto un itinerario che si discosta un po’ da quello seguito dai locali.
Ad Arlit formalità di polizia, cambio e assicurazione. Per Agadez c’è una strada asfaltata, per la quale si paga anche il pedaggio!!! Arrivo ad Agadez, siamo andati all’ Hotel dell’Air, vicino a quello di Vittorio, in fronte alla moschea.

LUN-MAR 23/24 OTTOBRE 2000 AGADEZ

Giorni di riposo assoluto. Visita alla città ed al mercato del bestiame, molto

bello veramente.

Formalità alla polizia.

Notiamo dei centri di accoglienza dove enormi camion scaricano migliaia di persone dopo un viaggio di dieci giorni nel Ténéré, ed apprendiamo che sono profughi scacciati dalla Libia. Ne incontreremo molti nei giorni seguenti.
In pratica ci dicono che i libici hanno scacciato tutti quegli immigrati che lavoravano (nigeriani, senegalesi, maliani, sudanesi,ecc.) e sempre che vi siano stai anche dei morti.
Per chi ama mercanteggiare saranno giorni intensi.
Si possono anche scambiare indumenti.

  

MER-GIO-VEN-SAB /26/27/28 OTTOBRE 2000 AGADEZ/ALBERO/FACHI/BILMA/DIRKOU

CHIRFA Km. 985

Giorni utilizzati per il giro classico del Ténéré. A parte le sensazioni personali, indimenticabili, credo che questo percorso sia stato illustrato con dovizia di particolari in più reportage, per cui ritengo superfluo soffermarsi ulteriormente. Tutto collima, da Fachi con le sue orde di bambini, al gasolio nei bidoni di Jerome a Dirkou, ecc.ecc.
Le formalità si fanno a Bilma ed a Dirkou. Riteniamo questo percorso sicuramente fattibile anche senza ausilio di guide.
Per il fatto di essere la prima volta, per la comodità di seguire una vettura godendosi il paesaggio senza preoccuparsi della direzione noi abbiamo preferito utilizzarne una, da Agadez a Dirkou.
Trovarle non è difficile ed il prezzo grosso modo sta tra i 1.000 ed i 2.000 FRF al giorno per una guida con il suo fuoristrada.
Da Dirkou a Chirfa il percorso è facile, non pone problemi di nessun tipo. Chirfa ti accoglie con una postazione di militari caratteristica, dove ti controllano i documenti. Bisognerebbe avere un documento da parte delle autorità per andare in quelle zone. Noi non se sapevamo nulla, ma non è un problema, tutto si risolve nella massima cortesia e senza niente in cambio.
Il campo lo facciamo nel cortile di una casa il cui padrone può anche vendere del gasolio se necessario.
Altro mercanteggiare

DOMENICA 29 OTTOBRE 2000 CHIRFA – DJABA KM. 105

Partenza per Djado. La zona è attorniata da sabbioni molli.
Si può arrivare fin sotto il villaggio abbandonato e volendo andare a visitarlo. Anche qui trovare qualcuno che ti fa da guida non è un problema, anzi!!! Noi che ci siamo “infognati” nei sabbioni del palmeto per una modica cifra che non ricordo abbiamo caricato un locale, che dopo la visita al villaggio abbandonato ci ha portato fino alla guarnigione dei militari del FARS (Djaba).
Qui ci sembra di aver capito che una guida ti verrebbe comunque imposta, se non altro per far guadagnare due lire a tutti. Con i militari – ex ribelli assolutamente nessun problema, controllo passaporti e via sempre nella massima gentilezza e senza chiedere assolutamente nulla.
Il giro è in quanto lo scenario è molto bello. Vista l’accoglienza la sera siamo ritornati a fare campo vicino la postazione militare.

LUNEDI 30 OTTOBRE 2000 DJABA – CAMPO TRA DUNE Km. 253

Partenza seguendo una vecchia pista, ora non più segnata né sulla Michelin, né sulle cartine francesi (almeno credo) però reperibile su quelle russe. Percorso fatto dall’amico Alberto Grassi che praticamente passa tra due falese ad est della pista che dal Col des Chandeliers porta a Djanet.
Il percorso non è difficile, sabbioni alternati a zone sassose.
Premesso che non ci si può perdere perché la pista corre tra due montagne, a volte però, soprattutto se si decide di seguire una delle rarissime tracce, credendo vadano nella giusta direzione magari facilitando i passaggi, ci si può ritrovare “infognati” in zone con passaggi da trial. Anche perché gli unici che frequentano la zona sono i contrabbandieri che trasportano merce e clandestini dalla Libia, credo seguendo i percorsi più nascosti.
Meglio quindi seguire i punti impostati, sicuri che tutto il percorso che si fa è guadagnato.
Lo scenario però è bello, merita. La sera si può fare campo in una zona molto bella con scenario degno del migliore Akakus. (N 22 35 51,0 – E 11 15 10,9)

MARTEDI 31 OTTOBRE 2000 CAMPO TRA DUNE – DJANET Km. 405

I primi 70 chilometri si percorrono in un momento, piatti sabbioni tra due falese. Molto bello.

Poi le falese, in prossimità del confine algerino, si uniscono e bisogna superarle, seguendo un passaggio obbligato, tra molti solchi a volte profondi, a testimonianza dell’unicità del passaggio, per poi sbucare in un’altra vallata. Sulla cresta abbiamo incontrato due pick up di contrabbandieri, carichi all’inverosimile di persone, che stavano illegalmente andando dalla Libia ad Arlit. Secondo loro non eravamo sulla pista giusta ma, ragionando con calma anche in considerazione della loro provenienza (Passe de Salvador) decidiamo di continuare. Infatti dopo aver superato il passo ed essere discesi nell’altra vallata dopo pochi chilometri troviamo la pista che unisce Djanet, In Ezzane e Tin Alkoum.
La pista è segnata come un’autostrada. Prima parte sassosa ma passate le montagne si arriva ad un lungo tratto, balisato, con sabbia dura veramente tipo biliardo, dove si può liberare la (tanta o poca) cavalleria delle macchine.
Siamo sbucati, con gli ultimi 50 chilometri fatti col buio, praticamente vicino al vecchio aeroporto di Djanet, dove abbiamo ripreso l’asfalto.
Meritato riposo nel villaggio turistico che si incontra prima della città.
Di turismo a Djanet ce n’è parecchio, soprattutto orde di tedeschi (ma abbiamo visto anche giapponesi !!) che con viaggi organizzati vengo a visitare la zona.

MERCOLEDI 1 NOVEMBRE 2000 DJANET

In pieno centro c’è un bel camping, persino con qualche fuoristrada di turisti come ai vecchi tempi.

Lì incontriamo Mohamed, persona squisita, da noi soprannominata Piero Focaccia per la (minima) somiglianza. Oggi facciamo i turisti.

GIOVEDI 2 NOVEMBRE 2000 DJANET Km. 27

La Polizia è praticamente dietro al campeggio, si va a piedi, e le formalità come al solito sono veloci e nella massima cortesia e cordialità.
La sorpresa viene della dogana, praticamente scopriamo di essere contrabbandieri. Poiché l’unica frontiera tra l’Algeria ed il Niger è In Guezzam, non possono farci le formalità di ingresso e praticamente dovremmo ritornare là. Tra l’altro il visto del secondo ingresso scade domani.
Non sappiamo se volessero un tangente, da noi non offerta, comunque a nulla sono valse tutte le insistenze ed il far presente le varie problematiche: dovevamo tornare ad In Guezzam.
E’ stata l’unica, ripeto l’unica, volta in questi due ultimi anni, in cui abbiamo riscontrato un comportamento poco corretto da parte delle autorità.
Spieghiamo il problema alla polizia che ci manda alla Gendarmeria, la quale dopo aver sentito il problema, rilascia un lascia passare fino a Ouargla. Non siamo a posto però se non altro fin là possiamo arrivare.

VENERDI 3 NOVEMBRE 2000 DJANET KM. 205

Se si ha un giorno, o più, che avanza ci sono delle belle escursioni da fare.
Mohamed Focaccia ci porta a visitare un gola dove un tuareg vive solo con la famiglia.

Bello scenario e simpatico personaggio, icona vivente a testimonianza che “non sono i soldi che fanno la felicità”.

Di ritorno visitiamo anche le incisioni rupestri che raffigurano delle mucche.

La vacca che piange.

SABATO 4 NOVEMBRE 2000 DJANET – ILLIZI Km. 414

Comincia il ritorno.
Tutto asfaltato, Fadnoun compreso. Il viaggio non ha molto da dire, solo asfalto.
Alla sera, dopo aver fatto rifornimento e riparato una gomma bucata, ci accampiamo nel campeggio di Illizi.

DOMENICA 5 NOVEMBRE 2000 ILLIZI – HASSI BEL GUEBBUR Km. 631

Tiratona fino allo stesso distributore dell’andata. Monotono niente da segnalare.

LUNEDI 6 NOVEMBRE 2000 HASSI B.G. – OUARGLA Km. 448

Ad Ouargla ritroviamo il nostro amico Kader, che con i suoi cus cus e brochette di carne sa farci dimenticare la stanchezza dei trasferimenti.

MARTEDI 7 NOVEMBRE 2000 OUARGLA Km. 46

Proviamo ad andare in dogana, per vedere se in qualche modo riusciamo a sistemare la questione.
La situazione sembra più grave del previsto, dopo aver sentito diversi pareri il verdetto è: dovete ritornare ad In Guezzam.
Ormai sono 5.000 km di strada, vuol dire perdere la nave, non rientrare al lavoro, i viveri sono finiti, per non parlare della sfacchinata !!! Non se ne parla proprio, tanto vale tentare ed andare in frontiera, ormai siamo qua.

MERCOLEDI 8 NOVEMBRE 2000 OUARGLA – TOZEUR Km. 418

Partenza alle quattro del mattino, decisi a vendere cara la pelle.
Tutto inutile, in frontiera il capo della dogana, dopo averci ascoltato ed offerto dei succhi di frutta, con un sorriso ci dice candidamente che tra mezzora saremo in macchina, diretti verso il porto di Tunisi.
Beh forse mezzora proprio no, ma non è passata più di un’ora. E non ha voluto niente, solo un grazie!!
Quella di Djanet è stata la classica eccezione che conferma la regola. Turisti per caso a Tozeur.

GIOVEDI 9 NOVEMBRE 2000 TOZEUR – HAMMAMET Km. 461

Con calma ci portiamo ad Hammamet. Il campeggio è chiuso decidiamo per un hotel. Alla sera pizza e poi a nanna.

VENERDI 10 NOVEMBRE 2000 HAMMAMET – TUNISI Km. 80

Il viaggio è finito, non resta che attendere l’imbarco, curiosando tra i vari fuoristrada.

Totale km. 8.000 di cui ca.2.900 fuoristrada.

Questo è tutto, se qualcuno vuole altre informazioni mi può tranquillamente contattare.
Ricordo che in questi viaggi quello che vale per una persona, può non valere per l’altra.
L’amico Alberto Grassi, anche lui rientrato da Djanet, non ha avuto alcun problema con la dogana, al contrario di noi. Può darsi che il prossimo debba effettivamente ritornare ad In Guezzam.
Sappiate regolarvi.

Un ringraziamento pubblico a Roberto d’Eramo per la cortese consulenza.

Desidero inoltre fornire i dati del mio amico algerino, persona seria ed onesta, in grado di fornire l’invito qualora fosse necessario, accogliere nel camping ricavato nella sua abitazione ad Ouargla nonché essere valido contatto in terra algerina.

TALBI ABDELKADER:

CAMPING TAHDOST

di Talbi AbdelKader

00213-29-765558 00213-29-765203 fax

Il campeggio fa anche servizio guide con / senza 4×4

E’ obbligatoria la prenotazione anche perchè Kader vi dice quanto vi costa.

C’è ancora una nuova interessante agenzia ad Adrar che tratta la zona dell’Erg Chech ed Algeria occidentale, solitamente abbastanza sconosciuto.

Il sig. HAMDI BARKA dell’agenzia TAKROM. E’ rintracciabile sulla piazza pricipale di Adrar, dove c’è l’hotel insomma, perchè il titolare ha una boutique di artigianato in faccia all’agenzia.
E’ in fase di rilancio ma ha degli ottimi argomenti. I numeri
00213-49-963126
00213-49-967122 fax
00213-49-965671 fax.

Poi c’è un camping nuovo (avrà 4 mesi) a Tam veramente accogliente e pulito ed è gestito da mozabiti di Ghardaia.
CAMPING CARAVANSERAIL sulla strada dell’Hotel Tahat circa 1,5 km. dopo. 00213-29-345557.

I gestori hanno anche una agenzia a Ghardaia che si chiama M’ZAB TOURS che oganizza guide con o senza 4×4 con i cammelli le solite cose insomma le coordinate di Ghardaia:
00213-29-880002
00213-29-883130 fax
Potete anche contattare Ghardaia per il camping di Tam (a Tam non c’è il fax)

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