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raid Ndjamena Kartoum Addis By Mario Girola

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Mario Girola
Originally Posted Saturday, January 1, 2000

AUTO: N°2 TOYOTA HJ61 PORTATE AD NDJAMENA IN UN VIAGGIO PRECEDENTE

EQUIPAGGI: STEFANO E SILVIA TIRONI-VITTORIO PARIGI-MARIO GIROLA-ALIGHIERO INTI

Km PERCORSI: 5.000

NDJAMENA:disponendo di un paio di giorni si puo’ fare un giro fino al lago Ciad.

Il paesaggio e’ fondamentalmente savana. Interessanti sono alcune manifestazioni di origine vulcanica,con roccia completamente cristallizzata a canne d’organo come accade di trovare nell’Hoggar. Fra queste la cosidetta Roccia Elefante N 12 51 470 E 13 50 435 che vista dalla pista ricorda appunto la sagoma di un elefante. Per arrivarci si va fino a KARAL dove finisce l’asfalto ,si gira a destra e poi si segue la pista fra le erbe alte.

Volendo si puo’ pernottare a DOUGUIA ,vecchio lodge per cacciatori,in pratica un albergo,sul fiume con piscina,un piccolo zoo, e camere passabili. DOUGUIA e’ a meta’ strada , ancora nel tratto asfaltato, ed e’ segnalato da un cartello posto a lato della strada (a sinistra venendo da NDJAMENA)

Partenza da NDJAMENA dove abbiamo recuperato le macchine. La strada e’ asfaltata fino a DJERMAYA.

A MASSAGUET (74 Km da NDJAMENA) all’uscita del paese c’e’ un cartello (BOKORO 230 Km – ABECHE’ 800 Km).

Fino a KAME’ la strada presenta traccie di una vecchia asfaltatura ma e’ veloce.

La pista da KAME’ a NGOURA si perde spesso in molte varianti comunque veloci. Si passa per TERSEF – AM DJEMENA. Pista poco veloce simile a un tratturo. ATI Km 392.

La pista e’ un viottolo fino a OUM HADJER.

Viene consigliata la pista alternativa per BOKORO,BITKINE, MONGO,KOUNDJOUROU ,OUM HADJER (all’ uscita di KOUNDJOUROU c’e’ un bivio; prendere per OUM HODJER anziche’ per ATI, si risparmiano 45km)piu’ lunga ma piu’ interessante per il panorama e con un fondo migliore.(nella stagione delle piogge e’ l’unica percorribile) .

Da OUM HADJER vi e’ una strada nuova veloce non asfaltata ma con un bel fondo per una cinquantina di Km. Poi tratti di strada si alternano a tratti di pista sabbiosa mediamente veloce.

All’entrata di ABECHE’ controllo di gendarmeria. Bisogna fare la registrazione all’Ufficio di Polizia ubicato nella piazza principale di ABECHE'( arrivando sulla sinistra).

Sulla destra sempre sulla piazza c’e’ l’Ufficio Postale dove si puo’ telefonare in Italia comperando la scheda telefonica. Al mercato evitare di fare fotografie perche’ i locali non gradiscono assolutamente. Al momento non c’e’ problema a trovare gasolio. Facilita’ di rifornimento per viveri al mercato. All’uscita da ABECHE’ c’e’ un cartello EL GENEINA Km 205. A circa 2 Km dalla piazza sulla destra poco dopo il controllo di Polizia in uscita c’e’ una fontana pubblica dove si puo’ rifornirsi di acqua. La strada inzialmente e’ bella poi diventa una pista. Paesaggio a tratti interessante.

Ad ADRE’ (da NDJAMENA 3 giorni) dogana in uscita. La pista diventa un viottolo prevalentemente sabbioso.Non e’ subito evidente l’edificio della polizia di frontiera sudanese un po’ staccato dalla pista ,in mezzo alla savana a meta’strada fra le due citta’,ma lo si puo’ riconoscere dalla presenza della bandiera. in un’ora si arriva a EL GENEINA. Ricordarsi di non arrivare di venerdi quando la dogana e’ chiusa. In tal caso si viene confinati nel cortile della dogana da cui si puo’ uscire per andare in citta’ solo con permesso scritto. Viene richiesto il carnet automobilistico,pero’dopo laboriose trattative consentono l’entrata anche senza(finche’ dura).

Da EL GENEINA pista veloce. C’e’ possibilita’ di blocchi stradali da parte dei ” couper de route “(banditi).

Noi comunque non li abbiamo visti. A ZALINJEI inzia la strada asfaltata molto bella e senza buche fino a NYALA (registrazioni e fomalita’ di polizia, blocco di polizia all’inizio della citta’). Fare attenzione ai posti di blocco molto mal segnalati perche’ se si superano senza fermarsi i militari sparano.

Se si ha tempo vale la pena di visitare il JEBEL EL MARRA. Si arriva in macchina fin quasi in cima.Bei villaggi,paesaggio molto verde con coltivazioni a terrazze.

Da NYALA contro ogni logica l’asfalto finisce. Anziche’ seguire la pista indicata dalla carta costeggiare la ferrovia fino a ED DA’EIN. Ci vogliono circa 5 ore e la pista e’ un viottolo poco veloce. ED DA’EIN e’ una cittadina molto tipica sicuramente interessante e per chi ama il genere direi molto bella.

Da qui fino a EN NAHUD la pista si riduce a un viottolo in mezzo alla savana.

Esiste una pista dedicata alle automobili ed una dedicata agli autocarri. Se si percorre quest’ultima si rischia in certi tratti di spanciare. Dire che il traffico e’ inesistente e’ ancora poco. Molto interessanti i villaggi. La tipologia di pista non cambia dopo EN NAHUD fino a UMM RUWABA dove dopo qualche km di colpo di entra in una mega strada in costruzione larga come una pista d’aeroporto.

Anche in questa il fondo comunque non e’ sempre dei migliori e in alcuni tratti si procede piuttosto lentamente. Avvicinandosi a EL OBEID il fondo migliora.

Da ED DA’EIN a EL OBEID occorrono circa 2 giorni. Da EL OBEID la strada e’ completamente asfaltata , a KOSTI si oltrepassa il Nilo Azzurro su un gigantesco ponte con posto di blocco. Si arriva a KHARTOUM in circa 8 ore. Viene sconsigliato di fare il tratto EL GENEINA ,EL FASHER per via del fondo molto brutto.Il tratto EL FASHER,HAMRAT ESH SEIKH,HAMRAT EL WUZ sembra presenti problemi per individuare la pista.

Da KHARTOUM direzione NUBIA:

Da KHARTOUM fino a MEROE la strada e’ asfaltata, sono circa 200 Km con controllo di polizia e ritiro del travel permit(farsene delle fotocopie prima) all’uscita da KHARTOUM. Si puo’ campeggiare nella zona delle piramidi . Per andare ai templi di NAQA bisogna fare attenzione al cartello a fianco della strada asfaltata(dalla parte opposta rispetto al Nilo) che indica la pista. Non vi sono altre indicazioni ma la pista e’ abbastanza ben tracciata. Calcolare un’ora di pista nel deserto.

Piu’ difficile e’ trovare la pista per MUSAWWARAT; comunque e’ abbastanza facile trovare dei nomadi per farsi indicare la strada.Per inciso questo e’ il posto meno interessante dei tre. Per visitare ciascuno di questi siti bisogna pagare a KHARTOUM prima di partire una tassa di 10 $ al Museo Archeologico. Ogni sito e’ vigilato da un guardiano che per lasciarvi accedere esige la ricevuta della tassa senza la quale non e’ possibile entrare.

Da KHARTOUM direzione ETIOPIA/ERITREA:

Lasciando KHARTOUM in direzione sud si incappa in un posto di blocco spettacolare, assolutamente il migliore nella classifica dei posti di blocco africani. Niente a vedere con i cavi elettrici per terra (modello Libia), cordicelle trasversali (modello CIAD), liane (modello Nigeria), simboli strani indecifrabili (modello Sudan del sud). Qui sembra di essere a un casello autostradale (modello A1 Melegnano). Viene verificato il travel permit per la direzione Etiopia. La strada e’ asfaltata fino a GEDAREF. Qui non ci sono problemi a trovare carburante con stazione di servizio aperta anche di notte.

La strada che va verso l’Eritrea via KASSALA (che e’ anche la migliore per andare in Etiopia e sembra sia asfaltata))non e’ percorribile in quanto attualmente e’ chiusa la frontiera Sudan/Etiopia. La pista che va in Etiopia passando per HUMERA e’ chiusa a causa della sua vicinanza all’Eritrea.

Abbiamo preso la pista che va direttamente verso l’Etiopia partendo da GEDAREF; e’ uno sterrato lento in ambiente collinoso che con il procedere dei km diventa sempre piu’ brutto.

Prima della frontiera MALIBA si presenta come un grosso borgo. Controllo dei documenti da parte della polizia (l’ufficio di polizia e’ molto pittoresco in un tucul).

Alla fine dopo lungo parlamentare ci viene data l’autorizzazione a proseguire con una scorta militare. Sul portapacchi di ogni auto si installa un militare armato di mitragliatore. Da quel punto la strada diventa sempre piu’ simile ad una pista per trial, in un ambiente estremamente selvaggio. C’e’ il rischio di perdere il soldato sul portapacchi a causa degli scossoni, cio’ nonostante questo ci incita ad andare veloci per motivi di sicurezza..

A GALLABAT il posto di frontiera vero e proprio e’ formato da alcuni baraccamenti risalenti al periodo coloniale. Da GEDAREF a GALLABAT ci vogliono circa 5 ore. Polizia e dogana sudanesi sono molto gentili . Da un’occhiata ai registri di polizia non pare siano transitati altri europei dall’inizio della compilazione dei registri. La linea di confine e’ materialmente rappresentata da un ruscello.Molto corretti i doganieri etiopi che sembrano piuttosto sconcertati dalla nostra presenza e pare non sappiano bene cosa fare di noi.

Piu’ che altro sembrano interessati alla ricerca di eventuali armi trasportate e ci viene chiesto di scaricare completamente le macchine con attenta percuisizione del bagaglio. Dopo lunghe perplessita’ si puo’ entrare in Etiopia.

Si nota subito una differenza fra i costumi.Subito dopo la frontiera compaiono gia’ i primi ombrellini tipicamente etiopi,ed il territorio appare piu’ popolato mentre prima appariva decisamente selvaggio e spopolato. La pista migliora,il fondo diventa veloce,a parte il passaggio dei corsi d’acqua,che vanno tutti guadati, perche’ i ponti che pure sono esistenti,sono in condizioni disastrose.

Occorre fermarsi alla prima citta” WAGNA per farsi mettere il timbro sul passaporto dalla security;qualche difficolta’ per individuare la security. Comunque sono gentilissimi. Fa specie vedere che vengono consultati dei quaderni scritti a mano su cui sono annotati i nomi di tutti gli stranieri entrati in Etiopia da chissa’ quando.

Per chi e’ abituato a girare per l’Africa l’Etiopia e’ un paese felice,incredibile. Dopo il primo contatto con la security,che abbiamo dovuto andare a cercare noi,non saremo piu’ fermati per tutto il viaggio da nessun posto di blocco o controllo.

A GONDAR c’e’ un albergo molto bello.Gli unici problemi sono causati dal fatto che l’acqua per la doccia c’e’ solo in alcuni momenti del giorno. Oltre ovviamente ai siti turistici ed agli incredibili castelli modello cavalieri della tavola rotonda e’ assolutamente da visitare l’unico cinema della citta”, di costruzione italiana stile arcitettonico anteguerra. Sopratutto bisogna fare conoscenza con il propietario,personaggio incredibilmente pittoresco che oltretutto parla italiano.

Se possibile programmarsi per esserci il 19 Gennaio data in cui viene celebrato il Timkat con le pittoresche incredibili processioni. che vengono tenute.

Andando verso nord sono assolutamente da visitare i monti Simien. Si riesce a salire in fuoristrada anche oltre il punto dove ufficialmente finisce la pista; si riesce ad arrivare con l’auto a circa 4.200 m. d’altezza dove si trova la neve ed il paesaggio e’ decisamente bello. Partendo al mattino da GONDAR si riesce a pernottare sui SIMIEN. Con poche lire i pastori mettono a disposizione e cucinano un’intera pecora. A quell’altezza, con quei cieli,mangiare attorno ad un gran fuoco su cui viene cucinato dai pastori l’animale e’ un’esperienza significativa.

Al mattino strato di brina gelata su auto e tenda.

Riprendendo la stada verso AXUM,tutta oltre i 2.000m. si passa attraverso panorami molto belli.Notevole la discesa vertiginosa di oltre 1.000m per attraversare il fiume Tacazze'(acque limacciose non invitanti a fare un bagno). Nella piana che porta a SCIRE’ numerose le carcasse di mezzi blindati ai lati della strada,testimonianze di passati ombattimenti. Da vedere l’alberghetto, in perfetto stile anni 50, che si trova a destra della strada poco prima di entrare in SCIRE’,consigliabile il pernottamento.

Dopo gli obelischi di AXUM veramente suggestivi, da non perdere e’ il monastero di DEBRE DAMO.Prima di ADRIGAT la pista per il monastero e’ segnalata da un cartello a sinistra della strada.Sulla pista non vi sono altre segnalazioni,bisogna fare una certa attenzione a non perderla perche’ vi sono alcune deviazioni ed e’ facile superare quella giusta.

Ad un certo punto,in questo caso, si incontrano delle case nei pressi di un bivio.Se si prende a sinistra si finisce sulla linea del fuoco fra Etiopia ed Eritrea;prendendo a destra si piomba su un’avamposto etiope prendendo alle spalle gli sbalorditi combattenti. Pur di levarci di torno ci viene dato um militare come guida e scorta che in un tramonto molto suggestivo ci porta indietro ad accamparci alle falde del monastero preoccupandosi di farci mettere la macchina ben al riparo dal tiro degli eritrei. Il monastero e’ ubicato su di un altopiano i cui bordi precipitano tutt’intorno con una falesia perfettamente verticale di una ventina di metri(modello Meteore greche).L’unico aiuto che viene dato per salire questa parete verticale e’ una corda che viene calata dall’alto e non e’ poi neanche di grande conforto vedere i locali che si arrampicano su come gatti.

L’accesso e’ proibito a tutti gli esseri viventi di sesso femminile compreso le pellegrine che devono fermarsi alla base della salita. E’ rimarchevole osservare che per questo motivo i monaci allevano non delle vacche da latte(di cui avrebbero bisogno) ma dei… tori.

Dopo ADRIGAT, citta” di retrovia della guerra in corso, inizia l’asfalto che finisce a pochi Km prima di MACALLE’,per poi riapparire all’uscita della citta”.La strada in direzione sud da quel punto e’ tutta asfaltata.

Molto bello L’Amba Alagi, un po’ deludente il tanto celebrato lago Ashangi.

Per raggiungere la mitica LALIBELA e’ consiliabile abbandonare la strada asfaltata all’altezza di KOBO. La pista non e’ facile da trovare e non e’ indicata.In pratica bisogna cercare un ponticello(l’unico che si trova in quel tratto) che scavalca il fosso a destra della strada (durezione da nord verso KOBO) 11km. prima di arrivare in citta’. E’ ovvio che per misurare la distanza bisogna prima raggiungere il centro di KOBO e poi ritornare indietro misurando i km.

La pista si inoltra fra le montagne.Il paesaggio e’ stupendo,la pista sale,sale,sale,e si arriva ad un incredibile villaggio a 3.400m di altezza a circa 38 km. dall’inizio della pista.Pare di essere in Nepal. Si scavalca un colle e inizia la discesa verso LALIBELA.

LALIBELA e’ dotata di parecchi alberghi.Le chiese scavate nella roccia sono talmente famose che richiedono un discorso a parte. Contrariamente al solito sono interessanti gli articoli proposti dai venditori di souvenir. Qualche oggettino interessante si puo’trovare in vendita anche dagli abitanti locali.

La strada che esce da LALIBELA e’ uno sterrato con un bel fondo veloce.

Direzione verso lago Tana si sale impercettibilmente fino a 3.000m.

Paesaggio di tipo alpino molto bello.Dopo DEBRE TABOR la strada scende verso i 2.000m. ed il paesaggio diventa meno interessante. Non ci sono problemi di albergo a BAHIR DAR.Citta’moderna e piacevole.Nessun problema a trovare un’imbarcazione per visitare i monasteri sulle isole del lago Tana. Sono assolutamente da visitare,almeno i piu’ interessanti. Si possono vedere alcuni dei migliori dipinti sacri nella piu’ classica tipologia dell’arte Etiopica.

Le cascate sul Nilo Azzurro sono a circa un’ora di macchina da BAHIR DAR. La strada ha un fondo sterrato non molto buono. Viene raccomandato di arrivarci di mattina ma anche di pomeriggio e’ un gran bello spettacolo.

Da BAHR DAR occorre un giorno per arrivare ad ADDIS ABABA.

E’ consiglito prendere la strada per MOTA. Bei paesaggi tipicamente Etiopici.

Dopo DEJEN inizia l’asfalto.Dapprima in condizioni penose ,dopo parecchi km. l’asfalto diventa buono e discretamente veloce.

Ad ADDIS ABABA non ci sono problemi a trovare un albergo. Consigliabile l’hotel Lido(tel.514488 Rita de Franco),dotato di un cortile completamente recintato ,ottima cucina e con la proprietaria che parla italiano,molto gentile sempre disposta ad aiutare a risolvere ogni tipo di problema. Non siamo riusciti a capire se per entrare nel paese sia necessario il carnet automobilistico. Parrebbe di no pero’ non siamo riusciti a saperlo con esattezza. C’e’ da dire che non abbiamo mai visto altre macchine con targa europea oltre alle nostre per cui il problema non dovrebbe essere molto sentito. Sicuramente alla frontiera da cui siamo entrati non sapevano neanche che cos’e’.

E’ anche difficile capire per quanto tempo si possa lasciare legalmente nel paese la macchina senza dover fare delle pratiche burocratiche,ma questo forse fara’ parte di un’altra storia di MARIO GIROLA

NOTE

SUDAN:

costi pratiche burocratiche in entrata :dogana Lit 14.000 per auto – gendarmeria Lit. 22.500 a testa immigrazione Lit.2.500 a testa.

uffici dove andare a fare le pratiche a Khartoum per muoversi per il paese (in sequenza):

A) registration office for aliens(dove si ha il primo timbro)

B) Humanitarian aid commission (Hammary street 53) dove mettono un timbro su tutti i permessi e se ne tengono uno

C) Security/police mettono un secondo timbro su tutti i permessi

D) Humanitarian aid commission for aliens ( con i permessi timbrati) e rilasciano il travel permit.

portarsi delle quantita’ industriali di fototessera.

moneta:un pound=0,7 Lit praticamente non esiste cambio nero

 

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