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Zambia Drive & Flies a cura di Gaetano Passigato

– Posted in: Africa, Africa Centrale, Resoconti di viaggio

By Gaetano Passigato
Originally Posted Tuesday, September 29, 2009

Zambia Drive & Flies

 

Il viaggio è stato eseguito tra il 18 Agosto e il 6 settembre 2009.

Il gruppo era formato da due famiglie con figli grandi (16-20 anni).

Le auto, due Land Rover Defender 130 TDI, sono state noleggiate da Livingstone 4×4 Hire (www.4x4hireafrica.com), una compagnia (l’unica) di Lusaka. La compagnia è di proprietà di John e Kirsten, europei, che l’hanno rilevata nel 2004 (prima era basata a Livingstone). Noleggiano solo Land Rover, un po’ vecchiotte ma perfettamente attrezzate. John ci tiene a precisare di essere un overlander piuttosto che un autonoleggiatore o un tour operator: effettivamente conosce perfettamente le sue auto e le equipaggia in modo completo. Possiede anche un’officina che ripara Land Rover. Il loro limite è quello di essere in Zambia, dove tutto è più difficile e costoso, ma compensano questo con una grande passione e un notevole senso pratico.

Dal punto di vista stradale, lo Zambia è un paese difficile. In pratica, sono asfaltate (ma non manutenzionate) solo le principali strade nazionali che si irraggiano da Lusaka. Il resto sono piste di terra rossa, molte delle quali impercorribili nella stagione delle piogge. Nella mia esperienza (Sud Africa, Namibia, Botswana, Kenia, Tanzania, Marocco) è il paese più difficile che ho incontrato, sia per lo stato delle strade che per le distanze da percorrere.

Il paese è dignitosamente povero e presenta ancora i caratteri tradizionali dell’Africa, così come ce la raccontavano i missionari: case di fango e paglia, biciclette cariche all’inverosimile, agricoltura non meccanizzata tra grandi aree incolte, mobilità prevalentemente pedonale e limitata alle brevi distanze tra villaggio e villaggio.

Il turismo internazionale è basato essenzialmente sulla rete dei Lodge presenti nei principali parchi nazionali: sono tutti faticosamente raggiungibili via terra, ma possono contare su piccoli aeroporti nel bush. Il turismo individuale come il nostro è molto limitato, soprattutto per le difficoltà logistiche di cui sopra (stato delle strade e distanze), ma questo lo rende particolarmente interessante. Il viaggiatore individuale è visto dagli indigeni con simpatia e innocenza e, al di fuori dell’area urbana di Lusaka, non ci sono problemi di sicurezza.

Il nostro viaggio si è basato su due circuiti della durata di circa una settimana ciascuno, tutti con partenza da Lusaka. Il primo circuito (circuito nord) ci ha portato nel parco nazionale South Luangwa, il secondo (circuito sud) nel parco nazionale Kafue e alle Cascate Vittoria (Livingstone). I due circuiti sono riepilogati nelle tabelle e nelle descrizioni seguenti, che evidenziano i punti significativi e le eventuali difficoltà.

Per l’orientamento, abbiamo utilizzato le tracce di Tracks4Africa (T4A, sezione Zambia e Zimbabwe) caricate su un GPS Garmin cartografico (Oregon 300). In aggiunta, come back-up, avevamo un altro GPS con i waypoint della guida Bradt (la migliore). Tutti i waypoint, assieme alla mappa T4A e alle solite carte russe erano caricate su un netbook Asus. L’uso di T4A rivoluziona la pratica tradizionale e rende la navigazione analoga a quella di un Tomtom europeo. Forse fin troppo facile. In Kafue abbiamo evitato la pista più facile e breve, percorrendo la pista più difficile e lunga solo perché era l’unica presente su T4A. Bisogna sempre tenere conto che T4A è un sistema in continuo aggiornamento, di cui noi stessi possiamo essere i collaboratori, e che il territorio e il percorso devono essere riconosciuti e valutati sul campo.

Il fastidio più grande ce lo ha procurato la mosca tse tse (tse tse fly), che imperversa nelle boscaglie (woodland): quando la pista attraversa una zona boscosa, le mosche compaiono attorno all’auto e spingono sui vetri, come se la cabina dell’auto fosse in depressione (pressione osmotica): entrano dalle prese d’aria (per esempio, da quella sotto il parabrezza della Defender), dalle fessure delle porte (anche queste tipiche della Defender), da chissà dove. Servirebbe l’aria condizionata (che non c’è). All’interno dell’auto è una battaglia: le mosche non si staccano da dove sono posate e quando le schiacci sembrano di gomma … per fortuna non sono pericolose, solo fastidiose e un po’ dolorose quando pungono.

Circuito Nord (South Luangwa): circa 1600 Km

 

Arrivare al South Luangwa National Park non è difficile ma noioso: quasi 600 Km di asfalto e altri 100 di sterrato richiedono oltre una giornata di viaggio da Lusaka.

Il parco South Luangwa si stende lungo il corso sinuoso del fiume Luangwa ed è visitabile facilmente con il proprio veicolo (quasi tutte le piste di “game viewing” sono presenti in T4A), ma si rischia di girare a vuoto, senza vedere niente di rilevante. Noi abbiamo fatto un “night drive” con la guida, abbiamo visto due leopardi con la preda, il giorno dopo siamo ritornati da soli nello stesso posto e li abbiamo rivisti in competizione con delle iene. Spettacolo indimenticabile e foto a raffica.

Abbiamo pernottato al Wildlife Camp, uno dei molti campi presenti nell’area di Mfuwe (ma uno dei pochi che prevedono di ospitare anche i campeggiatori autonomi). L’area di campeggio si affaccia sul fiume Luangwa, con i suoi coccodrilli e i suoi ippopotami (il verso degli ippopotami allieta le serate, mentre il personale del campo si preoccupa di tenerli lontani, non sempre con successo).

La pista “05”, che attraversa il parco da sud a nord, unisce Mfuwe (Mfuwe Gate) all’ingresso sull’altro lato del parco (Chifungwe Game Scout Camp) e si collega alla strada nazionale T2 (Great North road) nei pressi di Mpika.

La pista è un interessante alternativa per diversificare il ritorno a Lusaka (oppure per proseguire verso nord, avendo il tempo). La pista 05, che attraversa il parco da sud a nord, è un interessante alternativa per diversificare il ritorno a Lusaka (oppure per proseguire verso nord, avendo il tempo). E’ anche un’interessante palestra fuoristradistica perché presente guadi (anche con fango), tratti in sabbia, tratti di montagna (dove serve anche la prima ridotta): niente di estremo ma, considerando la lunghezza e l’isolamento, è consigliabile percorrerla con almeno due veicoli. E’ da tenere presente che la pista non è molto frequentata, nel nostro caso eravamo i primi dopo due giorni, e nessun altro l’avrebbe percorsa quel giorno. In alcuni punti, la traccia precedente era cancellata dalle impronte degli animali e, fuori dal parco, delle persone che vivono misteriosamente dappertutto. Il primo tratto, all’interno del parco, è un lungo rettilineo che attraversa una pianura con una vegetazione alta che impedisce una visuale panoramica. Il rettilineo si interrompe ogni tanto per superare gli ostacoli naturali (corsi d’acqua in secca, piccoli rilievi). In aggiunta, imperversa la mosca tse tse, che costringe a viaggiare con i finestrini chiusi e sconsiglia le uscite dal veicolo. Immediatamente prima della porta del parco (85 Km dall’inizio della pista), si guada un corso d’acqua su un argine fatto con sacchi di sabbia. Alcuni spettatori aspettano che l’auto si blocchi per poterla spingere fuori e ricevere una ricompensa, ma forse sono lì solo per divertirsi un po’. Dopo l’uscita (Chifungwe Gate, con un piccolo villaggio di paglia) la strada si inerpica sulle pendici dell’escarpment (la scarpata che delimita la valle del fiume Luangwa), con tratti anche molto ripidi e pietrosi (velocità 6km/h in prima ridotta). Da lì la vista spazia sulla piana di Luangwa. Dopo un secondo villaggio, la strada si spiana e diventa più scorrevole, fino a raggiungere la strada nazionale T2 nei pressi di Mpika (180 Km circa dall’ingresso di Mfuwe).

La strada nazionale T2 (Great North Road) è il principale collegamento con la Tanzania (e con il porto di Dar El Salam). A nord di Serenje è costellata di crateri (potholes) che rendono la guida faticosa e difficile. Le buche più pericolose sono anticipate da tracce di frenata e da deviazioni sulla banchina laterale, ma non tutte sono evitabili.

Sulla strada T2 per Lusaka, l’area archeologica di Nachikufu Cave costituisce un valido punto di sosta anche per passare la notte. L’area comprende una collina di granito all’interno della quale ci sono alcune grotte abitate fin dalla preistoria. I disegni rupestri non sono un gran che, ma la vista dalla collina ci riporta a un mondo primordiale. L’area di campeggio è basica e deserta, ma pulita: non ci sono altre alternative nella zona.

Circuito Sud (Kafue e Victoria Falls): circa 1450 Km

Giorno 1

Fino a Hook Bridge, il ponte sul fiume Kafue, la strada è un lungo rettilineo di asfalto discreto. Si può comodamente proseguire nel parco e raggiungere il campo Lufupa in giornata da Lusaka.

Da Hook Bridge (l’ingresso al settore nord del Kafue) a Lufupa la pista è facile e costeggia il fiume Kafue, molto grande. Il Lufupa Camp è l’unico che accoglie anche i viaggiatori autonomi e possiede un bellissimo soggiorno con terrazza in legno sul fiume Kafue, usufruibile anche dai “poveri” campeggiatori (7 USD per persona). Noi prenotiamo due uscite con la guida (a bordo dei mezzi scoperti del campo) ma la prima uscita non dà molti risultati. Meglio l’uscita notturna, con il faro, che ci consente di vedere alcuni leoni svogliati che importunano due ippopotami, più qualche altro esemplare di fauna notturna. Suggerisco di prevedere un’altra giornata per un’escursione ai Busanga Plains, nella zona più settentrionale del parco, dove in un’immensa prateria sembra sia molto facile vedere i felini.

Per accedere al settore sud del Kafue Da Lufupa si percorre all’indietro la pista già percorsa, che costeggia in parte il corso del fiume Kafue. Si raggiunge la strada asfaltata e si attraversa il fiume Kafue sull’Hook Bridge, Dopo circa 50 Km si devia a destra per la famosa GMA Road (strada che attraversa la Game Management Area, cioè un’area di transizione esterna al parco), nota come la peggiore strada dello Zambia: una pista sterrata che una volta fu asfaltata e oggi ha qualche chiazza di asfalto, come una specie di negativo delle tradizionali strade asfaltate con buche (qui invece delle buche, ci sono le chiazze di asfalto in rilievo).

Dopo altri 50 Km si prende a destra per una pista nel bosco (segnalata) che fa slalom tra gli alberi e in circa 40 Km porta al Kaingu Lodge, in una stupenda posizione sul fiume Kafue, dove il corso d’acqua scorre tra rocce di granito e si ramifica con piccole rapide. Prima del tramonto, risaliamo il fiume con una piccola barca a motore, e vediamo il tramonto da un’isoletta rocciosa. La sistemazione del campeggio è eccellente, con i servizi igienici in una piccola capanna e la doccia illuminata dalla luna (25 USD per persona).

Da Kaingu, anziché ritornare sulla GMA road, si può percorrere la strada dei villaggi, una pista che scende verso sud e consente di arrivare direttamente nei pressi del lago Itezhi Tezhi. Poco prima di Itezhi Tezhi la strada diventa asfaltata e si popola di persone. Compare anche il segnale del cellulare. La diga è un grande argine di rocce frantumate (divieto di fotografia). Il lago è un’immensa distesa blu Lungo le sue rive, alcuni alberi scheletriti affiorano dalla acque.

Dopo la diga si varca l’ingresso al Parco (Musa Gate, circa 60 Km da Kaingu), dove ritorna la strada sterrata e scompare il segnale telefonico. Da lì si segue la traccia di T4A per Nanzhila Camp, che conduce attraverso una pista dismessa ma molto interessante. La pista segue il confine est del parco, mentre la strada più breve e scorrevole passa all’interno, ma non è registrata in T4A. Dopo circa altri 90 Km e oltre 3 ore di guida, si raggiunge il Nanzhila Safari Lodge, costruito sul bordo di una grande zona paludosa (boma), unica infrastruttura dell’area che possiede anche alcune piazzole per il campeggio. Le piazzole sono attrezzate con “bucket shower” (doccia a secchio), abilmente gestite dai ragazzi del campo, che provvedono a scaldare l’acqua sul focolare della piazzola.

La pista che da Nazhila porta all’uscita sud (Dudumwezi Gate) attraversa un paesaggio di boschi radi e praterie (boma) che, nella stagione umida, si trasformano in paludi in attraversabili. A Dudumwezi Gate ci accoglie con cordialità il ranger di turno: siamo i primi passanti da due giorni. Usciti del parco, la strada non migliora: la pista di terra rossa segue un tracciato che in origine doveva essere rettilineo (e così appare sulle mappe), ma oggi serpeggia contornando le buche e gli ostacoli. Attraversiamo villaggi con frequenza sempre maggiore, tutti ci salutano come se fossimo la novità della giornata.

L’ultimo tratto di strada, prima dell’innesto sulla nazionale Lusaka – Livingstone (T2) è in corso di rifacimento: alla fine dei lavori darò qualche vantaggio, attualmente è solo un’altra agonia per il guidatore.

A Kalomo si raggiunge la nazionale T2 per Livingstone: dovrebbero essere 120 Km di asfalto. In realtà, ci aspettano ancora più di 30 Km di sterrato in corrispondenza dei lavori di rifacimento della strada principale (dovrebbe essere completata per fine anno, ma c’è già un altro lotto che attende).

Livingstone è la solita cittadina africana marginalmente toccata dal turismo (in realtà, mi aspettavo un po’ di alberghi e di turismo internazionale). Su suggerimento di John, ci sistemiamo al campeggio del Livingstone Safari Lodge, insediamento un po’ dimesso ma simpatico.

Poco da dire su Livingstone e le Victoria Falls: si è ritornati nel mondo civile e sembra tutto meno affascinante e più complicato. Il cuore rimane nell’essenzialità e nell’innocenza del bush.

Informazioni utili

Hotel in Lusaka: Chita Lodge, vicino a manda Hill Shopping Centre www.chita.co.zm

Camping in Petauke: Zulu Kraal Camping Centre, lungo la strada nazionale, 4 USD per persona per notte.

Camping in Mfuwe: Wildlife Camp, 10 USD per persona per giorno (www.wildlifecamp-zambia.com).

South Luangwa National park: ingresso 30 USD per persona per 24 ore, da aggiungere l’ingresso dell’auto (per la tariffa, dipende se è Zambiana o straniera). Night drive, cioè ricerca notturna degli animali, con dei potenti fari: 45 USD per persona. Il giro comincia alle 16 e finisce verso le 20.

Nachikufu Caves; campsite, 10 USD per persona per notte, più 3 USD per l’ingresso.

Kafue National Park (nord): L’ingresso costa 15 USD per persona per giorno, più 5 USD per persona per notte per l’autorizzazione a campeggiare.

Lufupa Lodge (Kafue): Camping 7 USD per persona per notte (www.expertafrica.com/lodge/Lufupa_Tented_Camp.htm). Le escursioni diurna e notturna (morning drive, night drive) durano circa 2 ore e costano ciascuna 35 USD per persona.

Kaingu Lodge & Campsite: (www.kaingu-lodge.com) 25 USD per persona per notte. L’escursione sul fiume (barca sei posti) costa complessivamente 90 USD per tre ore, negoziabili per durate inferiori.

Kafue National Park (sud): 15 USD pp/giorno, non ci risulta che si debba pagare anche per il campeggio.

Nanzhila Plains safari Lodge: 15 USD per persona per notte (www.nanzhila.com).

Camping in Livingstone: Livingstone Safari Lodge, con campeggio, 6 USD pp/g nel campo comune, 12 USD pp/g nelle piazzole “private” con ombra e servizi riservati. Il ristorante è semplice ma estremamente economico (raccomandabile).

Gaetano Passigato
Mezzane di Sotto (Verona)
felisgradi@virgilio.it

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