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La Cartografia e le Esplorazioni By marino – al bahary

– Posted in: Cartografia, Cultura, Storia

By marino – al bahary
Originally Posted Wednesday, September 8, 2004

L’angolo della Cultura

a cura di Marino – al bahary

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La Cartografia e le Esplorazioni

L’idea geografica del mondo conosciuto era, nel periodo della espansione araba, un po’ differente da quella che oggi il mondo occidentale ha imposto come metodo di suddivisione dei territori della terra, in cui le linee di demarcazione sono essenzialmente politico economiche (Stati e Nazioni). Venivano privilegiati invece nella descrizione cartografica e nella indicazione di un luogo, l’ambiente le sue differenti caratteristiche naturali, umane, vegetali e animali. In questo modo le linee di demarcazione poste dalla natura che muta dall’equatore sino ai due poli opposti erano descritte e definite dai cartografi arabi in fasce di livello. Quelle che oggi in occidente vengono definiti “biomi“.

carta dei sette climi di Idris

Le definizioni che si trovano sulle documentazioni geografiche arabe antiche parlano infatti di terre verso il nord del 1°, 2°, 3° fino al 7° livello superiore. Le carte e le opere geografiche ebbero un nuovo sviluppo I disegni e i calcoli, grazie alle nuove matematiche, risultavano molto più precisi rispetto a quelle precedenti e l’idea della sfericità della terra portava a deduzioni che precorrevano i tempi. Nel 1154 Al Idrisi, uno tra i più rinomati geografi musulmani, pubblicò il primo planisfero particolareggiato e nel suo libro “Diletto per chi desidera viaggiare intorno al mondo” spiegò l’uso della bussola. Nello stesso periodo, lo studioso Yaqut elenca alfabeticamente tutte le città e i luoghi fino a quel tempo conosciuti, fornisce informazioni particolareggiate sulle misure terrestri, le fasce climatiche, la descrizione di monti, fiumi e molti dati geomorfologici.

Non vi sono rapporti di tale estensione e profondità sulla conoscenza geografica tra il mondo arabo e l’occidente, lo stesso Vasco de Gama, molti secoli dopo(1489), si fece condurre dall’Africa sino alle coste dell’India dal navigatore arabo “Ibn Magid“.

I deserti, le savane, e le foreste dell’Africa erano percorsi dagli esploratori arabi e dalle carovane commerciali molti secoli prima che gli esploratori europei arrivassero. Una dettagliata cartografia della maggior parte dei misteriosi territori africani era sugli scaffali di tutte le biblioteche delle città arabe e nord africane. Le avventure di Simbad il marinaio rispecchiano in un certo modo la realtà del commercio e delle comunicazioni di quell’epoca.

Una delle opere geografiche più antiche è “Strade e Regni redatta da Ibn Khurradadhih e publicata nell’848 d.C..Vi si trovano la descrizione delle terre musulmane e della Cina, della Corea e del Giappone.

Un secolo dopo, Al Massa’udi scrisse la sua celebre opera “Le praterie d’oro e i giacimenti preziosi”, una mappa delle zone minerarie, dove tratta dei terremoti e la geolo

Di tutti gli esploratori arabi, quello che superò tutti fu Ibn Battutah (= 1369 d.C.) maghrebino di Tangeri, venne soprannominato “al rahala” (il grande viaggiatore dell’Islam). Egli partì da Tangeri nel 1304 a venti anni e fece ritorno a quarantaquattro, dopo aver esplorato il Sahara fino a Timboctù. Egli percorse i deserti della penisola araba e scese in Egitto e in Somalia, per tornare sulle coste del mediterraneo, giungere in Palestina, Siria, e Iraq.. Percorse anche l’Anatolia e per le terre del nord raggiunse l’Afganistan e l’India, dove alla corte di Delhi trascorse sette anni con il sultano Ibn Tuglùq. Andò nelle Maldive, dove per alcuni anni ebbe dal sovrano l’incarico di “cadì” (notaio). Riparti’ per l’estremo oriente fino in Indonesia ed in Cina, da Pechino in un viaggio dai mille pericoli ritornò a Tangeri nel 1349 dove rielaborò gli appunti degli anni trascorsi in terre lontane. La mole di conoscenze geografiche e umane da lui raccolte la si trova nell’opera araba “Rhila“. Un testo ed un uomo che, per epoca e storia, potremmo paragonare in occidente a Marco Polo, autore del Milione.

 

Se vuoi vedere le valli, sali in vetta a una montagna,
se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola;
se invece aspiri a comprendere la nuvola,
chiudi gli occhi e pensa.

K. Gibran

 

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