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540 Km Di dune in Murzuq e Ubari a cura di B. Grillo

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

Posted Friday, February 4, 2011

 

540 KM DI DUNE IN MURZUQ E UBARI

by B. Grillo

Diario a cura di Barbara Grillo:

viaggio realizzato dal 18 dicembre 2010 al 08 gennaio 2011 info@fennecdesertteam.it

UOMINI

E MEZZI:

Alberto Casagrande & Barbara Grillo (Land Rover Defender 110)

Vittorio Valvassori & Lisa Ruffo (Land Rover Discovery)

Giulio Silvestrini & Simona Fantuzzi (Toyota HJ 60)

Riccardo Feltrin & Poldo: (Land Rover Defender 90)

Rmdan e Mohamed, Hassan, Tarek: le guide, il poliziotto, l’agente turistico (Toyota Pick Up benzina)

IL VIAGGIO IN PILLOLE

In questo viaggio abbiamo totalizzato 4315 km in Libia, di cui 540 km solo di sabbia in Murzuq e Ubari. Questa volta è andata meglio di sempre. Rispetto alle due precedenti esperienze libiche persone e mezzi hanno determinato l’ottima riuscita di una superlativa

esperienza. Siamo partiti con l’idea di arrivare fino in Col Anaj, ma una voltaarrivati a Garyan ci hanno comunicato che era chiuso per contenziosi politici

sui confini. Allora ci hanno proposto una inaspettata alternativa: il Murzuq.E’ stato il top del nostro viaggio lasciandoci il segno per il resto della

nostra vita. Abbiamo provato emozioni indescrivibili. Questo deserto ci ha

tolto le parole di bocca dalla meraviglia. Sulle lunghe discese pareva quasi

che il sangue non scorresse più nelle vene, la sensazione di mancanza di gravità e l’adrenalina hanno regalato sensazioni uniche. Indimenticabile il rumore sordo della sabbia che scivolava sulle rampe al nostro passaggio come

fosse una valanga… la voce del Murzuq!

Altre emozioni le abbiamo vissute attraversando gli sterrati sotto Zilla con le sorprendenti voragini, la zona orientale del vulcano Haruj dal nero incandescente, l’impareggiabile Waw an Namus, il deserto dell’Ubari con i suo laghi passando per il Truna. A sud-est di Zilla, abbiamo incontrato un relitto di aereo passeggeri russo. Immancabile ovviamente il bob trainato dalle varie macchine a seconda delle occasioni!Non un semplice viaggio, ma anche questa volta una spedizione con risultati inediti. Abbiamo effettuato due sondaggi sulla profondità di alcuni laghi con un canotto che i Tuareg volevano comprarci a tutti i costi: uno al lago Marfou e uno al Truna. Il tutto è stato meticolosamente organizzato sempre da Alberto Casagrande con il fedele appoggio della ottima agenzia Tilwan Tourism Service Tripoli – Ghadames (operatore Tarek Magoura, tilwan@tiscali.it) che ringraziamo. Siamo stati accompagnati da due guide, Rmadan per l’intero

percorso, e Moahmed, l’esperto del Murzuq, veramente un eccezionale guidatore e Hassan, un giovane poliziotto molto in gamba.

E che dire delle rotture meccaniche? Quali?! Chi le ha viste?! Incredibilmente questa volta siamo stati baciati dalla fortuna: a parte qualche gomma bucata e la frizione del Discovery da spurgare quasi ogni mattina, non è successo altro. O quasi: il Land ha attirato l’attenzione solo il penultimo giorno causa paraolio albero motore anteriore usurato. Abbiamo trovato il pezzo di ricambio, l’unico, nel rivenditore autorizzato (Land, Toyota, Nissan, Mitsubishi) di Tunisi che si trova vicino alla zona aeroporto – Megrine nei pressi del concessionario Kia

Motors (dettagli e indirizzo: Equipement Tout Terrain, Ruc Oum Kalthoum, 57 Tunisi, email ett@planet.tn, telefono 00216

71254433 – 98322015). I negozianti sono molto simpatici e cordiali

IL PERCORSO IN BREVE:

18-12-2010 Pordenone – Genova – Traghetto – Tunisi Km 460

19-12-2010 Tunisi – Marhès Km 311

20-12-2010 Marhès – Ras Jadir – Garyan Km 525

21-12-2010 Garyan – Mizda – Big Hole – Campo 1 Km 183

22-12-2010 Campo 1 – Campo 2 Km 192

23-12-2010 Campo 2 – Ash Shwayrif – Waddan – Zilla Km 558

24-12-2010 Zilla – Waw Haruj – Campo 3 Km 162

25-12-2010 Campo 3 – Campo 4 Km 260

26-12-2010 Campo 4 – Waw an Namus – Campo 5 Km 237

27-12-2010 Campo 5 – Campo 6 Km 245

28-12-2010 Campo 6 – El Katrun – Campo 7 Km 210

29-12-2010 Campo 7 – Murzuq – Campo 8 Km 122

30-12-2010 Campo 8 – Murzuq- Campo 9 Km 100

31-12-2010 Campo 9 – Murzuq – Campo 10 Km 113

01-01-2011 Campo 10 – Akakus – Campo 11 Km 207

02-01-2011 Campo 11 – Awaynat – Camping Takerbika Km 368

03-01-2011 Camping – Laghi Ubary – Campo 12 Km 114

04-01-2011 Campo 12 – Gergan – Campo 13 Km 278

05-01-2011 Campo 13 – Garyan – Ras Jadir – Tataouine Km 834

06-01-2011 Tataouine – Gabes – Campo 14 Km 224

07-01-2011 Campo 14 – Kariouan – Tunisi (Hotel Lido) Km 400

08-01-2011 Tunisi – Genova (Traghetto)

09-01-2011 Genova – Pordenone Km 460

Conteggio km totali:

Italia Km 920 asfalto

Tunisia Km 1254 asfalto

Tunisia Km 74 sterrato

Libia Km 2083 asfalto

Libia Km 2232 sterrato di cui Km 540 di dune

Totale in Africa:

Tunisia Km 1328

Libia Km 4315

LA MAPPA DEL VIAGGIO ED I PROFILI DEI TRE GIORNI DI MURZUQ

 

L’attraversata del Murzuq è ideale da Est a Ovest. Le dune diventano sempre più grandi e strette man mano che si va a Ovest. Si parte da una quota di 500 metri e si toccano i 950 m, ma sempre con dislivelli costanti in media di 100 – 150 metri. Gli ultimi cordoni prima dell’uscita sono i più alti e tecnici con rampe anche da 100 metri! Le più belle! La sabbia è “più dura” rispetto altri deserti e tendenzialmente con le gomme alla pressione giusta è difficile piantarsi, anche perché non vi sono tracce di precedenti passaggi come per esempio in Ubari. Per fare 300 km di deserto abbiamo percorso 450 km, ma sono molto scorrevoli e divertenti. L’idea che ti dà il Murzuq è quello di “immenso e tanto”, quasi impossibili da descrivere le sensazioni, che sono tutte da vivere lì…

28-12-2010: Campo 6 – El Katrun – Campo 7 – Km 210

Dopo aver attraversato il vulcano Haruy e visitato per l’ennesima volta il Waw an Namus arriviamo a El Katrun, dove ripariamo l’ammortizzatore. Al distributore non troviamo gasolio e andiamo a trattare in una sorta di centro commerciale del terzo mondo nigeriano, dove hanno depositi di gasolio per gli enormi camion che portano merci in Niger. Troviamo un bidone da 200 litri a macchina a 60 dinari l’uno. I ragazzi locali si danno da fare ai piedi dei grandi camion Mercedes succhiando il gasolio a bocca con un tubo, quasi bevendolo come fosse acqua, riempiendo una tanica alla volta fino a farci il pieno totale dei serbatoi. Nel momento di pagare si forma una calca di una ventina di persone. Ci chiedono vestiti, che non abbiamo. Allora gli regaliamo i nostri panettoncini che sbranano subito. Poi il poliziotto ci indica di uscire dal campo, perché nella spartizione dei soldi alcuni pretendono il compenso anche se non hanno fatto niente e si crea attorno a lui un momento di tensione.

Nel primo pomeriggio al distributore di benzina arriva in taxi da Bergn (Brak) Moahmed, la guida mandata dal nostro agente di viaggio Tarek appositamente per farci attraversare il Murzuq. E’ un quarantenne all’apparenza in gamba e come vedremo dopo di fatto un ottimo accompagnatore.

Il vento è sempre forte e Moahmed ci porta a occidente del paese per iniziare la pista verso il Murzuq rassicurandoci che la tempesta di sabbia calerà. Sale in macchina con Riki e ci guida nella nebbia di sabba. La visibilità è pessima e siamo pure controluce. Non si vede niente e si corre coi brividi perché si percepisce il dolce saliscendi. I cordoni si fanno via via sempre più fitti e le conche più ampie emozionandoci come quando si prende un sottopasso un po’ troppo di corsa. Le dune si accorciano sempre di più e lasciamo le nuvole scure alle nostre spalle. Davanti a noi il Sole.

Il primo a piantarsi è Vittorio. Tra le risate al tramonto decidiamo di fare campo poco distante. Non contenti inauguriamo la nuova stagione del bob del Fennec: Riki traina Giulio e Vittorio a 90 km/h!

29-12-2010: Campo 7 – Murzuq – Campo 8 – Km 122

Il termometro segna 0°C ed è un freddo umido. Moahmed prende il posto di guida di Rmadan perché non se la sente di guidare. Lui invece si dimostra un vero drago della sabbia. Qualche duna e siamo fermi. Scopriamo che il Toyota di Rmadan era senza freni da diversi giorni! Rabbocchiamo di olio, spurghiamo e almeno così un po’ frena. Qualche altra duna e sempre lo stesso pick up perde il tappo del riduttore. Lo riempiamo con vari tipi di olio e, costruito un tappo di plastica, ripartiamo. Qualche altra duna e Giulio spancia piegando la piastra di protezione che va a toccare sull’albero. Tolta quella si riparte di nuovo. Bene dunque, dopo il rodaggio riusciamo a partire a tutto gas! Le dune e i gassi si fanno sempre più ampi e alti.

Dal punto di vista fuoristradistico niente di difficile: la sabbia infatti è compatta e non si affossa come in quella dell’Ubary. Si percorre una traccia scelta a vista dalla guida con dislivelli medi di 100-150 metri. La quota iniziale è di 500 metri. Le discese sui cordoni sono a due rampe, ma per ora possiamo dire piuttosto contenute. Emozioni e paura si mescolano di continuo perché dopo tanto tempo dobbiamo prendere confidenza con il deserto. La temperatura non sale oltre i 16°C, ma il clima è molto gradevole. Facciamo campo in un gasso e ci rilassiamo attorno al fuoco con le guide e il poliziotto.

30-12-2010: Campo 8 – Murzuq – Campo 9 – Km 100

Ci svegliamo con 0°C e molta umidità. Alberto raccomanda Moahmed di scegliere dune con meno rampe possibili, più che altro perché la guida alta del Land è particolarmente più panoramica di altre e pare sempre di ribaltarsi, anche se alla fine è solo tutta una impressione. Lui ci risponde “as you like”, della serie se vuoi infognarti, lui ti porta, se vuoi rilassarti pure. Ma è tutto relativo. Magari il nostro modo di intendere le dune tranquille è diverso dal suo! E partiamo con la convinzione che lui ci capisca. Inshallah!

La luce del mattino e del tardo pomeriggio sono decisamente i momenti migliori per fare foto e godersi il paesaggio. Le dune anche in questa giornata si fanno più affascinanti, quasi mozzafiato. Il saliscendi di 100 metri continua. Viene a mancare il respiro e la gravità quando si arriva in cima e si mette giù il muso prima della discesa. Pranziamo in un gasso intervallando con la caccia al reperto preistorico. In questa giornata troviamo molti coltelli rotti ed è raro trovarne uno intero. I cocci di vaso a volte si possono comporre e si vedono meglio i disegni. Da un posto all’altro infatti cambiano e indicano villaggi o famiglie diverse. Mai come in questa giornata il panorama ci ha tanto sbalordito. Discese lunghe e dune, dune e dune! Emozioni e sorprese continue. Ci divertiamo proprio un casino anche perché sta andando tutto liscio. La guida continua ad andare senza freni: quando arriva sulla cresta, Moahmed spegne la macchina e poi riparte! E’ un drago!

La sensazione che ti dà questo deserto è di “immenso e tanto”.

Alla sera facciamo campo con la convinzione che ormai 2/3 del Murzuq è fatto e il meglio se ne sia già andato. Un po’ di musica ad alto volume, scenette per fare il tendone, un po’ di fuoco con i compagni libici e se ne va anche questo splendido giorno.

31-12-2010: Campo 9 – Murzuq – Campo 10 – Km 113

Quando ci svegliamo sono 0°C e il ghiaccio copre la maggiolina. I colori con l’alba sono spettacolari. La giornata procede tranquilla dal punto di vista tecnico, ma sempre emozionante. Il panorama sui passi tra un cordone e l’altro è stupefacente. Riusciamo a fare diverse soste a cercare il reperto singolare nei gassi o per fare il caffè e prendere il Sole. Insomma ci gustiamo proprio il paesaggio senza tanta foga della corsa. Siamo quasi alla fine del Murzuq ed i cordoni ci scorrono lenti come fossero dipinti sull’orizzonte sereno. Il colore rosa più o meno intenso sembra buttato a pennellate. Guadandoci attorno sembra di stare nelle Alpi. Salire e scendere su questa sabbia è un po’ come valicare i passi montani delle Dolomiti, dove ti fermi e ammiri alla tua destra e alla tua sinistra il gruppo roccioso. Qui invece sono gruppi di dune, montagne di sabbia! Stesso stupore. Altre parole non riesco a trovare per rendere l’idea. Bisogna provarlo il Murzuq per capire.

Neanche detta la frase “ormai siamo fuori” che ci capita una super rampa! Almeno 80 metri di discesa! Più si va verso Ovest e più le dune si fanno più grandi e impetuose. Il gioco si fa più accattivante. Ed è qui che sentiamo la voce del Murzuq. Mentre le macchine scendono io mi occupo di filmare. Percepisco un rumore sordo e il cordone che trema, tutto il cordone! Poi mi muovo io e lo stesso rumore sordo si ripete: la sabbia scende come fosse una valanga dietro le macchine, dietro a te che cammini perché il suono viene prodotto dall’attrito tra i granuli… Sembra che il deserto brontoli! E’ impressionante! Una sensazione indescrivibile!

Lungo il percorso la quota media aumenta e passiamo i 900 metri, ma i dislivelli sono sempre di un centinaio di metri. Nei vari passaggi serve solo un pizzico di incoscienza, tanta decisione e audacia. La traccia scelta da Moahmed non ha tante alternative. Ci ha detto che siamo bravi e quindi ci meritiamo di vedere il meglio. Scendiamo i cordoni attraversando vallate e tornanti come essere in Dolomiti. Quando si butta fuori il muso sulla cresta, inconsapevole di come sia oltre, ti pare di gettarti nel vuoto del cielo e che le ruote non tocchino terra. Poi si appoggia il muso e si lascia navigare la macchina. Passati questi pochi secondi, apprezzi quella sensazione di sollievo che però non dura tanto. Nuovo cordone, nuova rampa e via che il tutto si ripete!

Le soste nei gassi alla ricerca dei reperti sono sempre un momento di relax, anche se non troviamo niente, ma ti fanno sentire più vicino a questo mondo.

Siccome è l’ultimo dell’anno decidiamo di non uscire dal Murzuq, ma di restare abbracciarti ancora a lui e facciamo campo in un gasso un paio di cordoni prima. Allestiamo il tendone con le candele tutte attorno e prepariamo la cena a base di stinco e patate. La serata passa in allegria ricordando i giorni passati. Poi tutti attorno al fuoco con i libici sotto le stelle tra risate, tabacco e grappa di tutte le sorti. Tra una chiacchiera e l’altra arriva capodanno! Buon 2011!

01-01-2011: Campo 10 – Akakus – Campo 11 – Km 207

Ci svegliamo con meno 2°C e il tendone congelato! Le termocoperte questa notte sono andate al massimo. E’ l’alba e ci gustiamo questo panorama per l’ultima volta. Tutto quello che è stato nei giorni precedenti ormai non è più storia, ma fa parte dell’epica. Le dune ci appaiono con la brina quasi finte e disegnate sullo sfondo di una tela. L’ultimo cordone ha i muri troppo alti e perdiamo un po’ di tempo a trovare il passaggio, come se il Murzuq non volesse lasciarci. Vittorio si pianta per ben due volte, quasi a farlo apposta per non uscire da quel paradiso. Un po’ più avanti troviamo di nuovo Ferguson fermo, perché di nuovo ha perso un manicotto dell’acqua. Dura la vita questa mattina per il Discovery!

Finalmente ultima salita a 950 metri e ultima discesa. Ci assale un forte senso di soddisfazione e rilassatezza. Bellissimo, fantastico, ce la abbiamo fatta! Siamo usciti dal Murzuq e ci siamo pure divertiti come bambini al parco giochi! All’orizzonte ci appare la pianura con gli alberi e il posto di polizia del Passo di Tilemsine. Gonfiamo le gomme e via a tutto gas verso nuove avventure! Dopo il controllo la guida ci dice che da oggi il Col Anaj è di nuovo aperto. Non lo rimpiangiamo di certo dopo quello che ci ha offerto inaspettatamente il Murzuq.

Ma la sabbia non è finita. Dopo l’Akakus (vedi il resto del diario nel sito) c’è ancora l’Ubary.

03-01-2011: Camping – Laghi Ubari – Campo 12 – Km 114

Paghiamo i 10 dinari del campeggio e scaldiamo i motori per l’Ubari. Prime prove della salita fino a trovare la pressione delle gomme ideale. Primi “impiantamenti”: sembriamo proprio dei principianti! E chi glielo dice a chi ci guarda che abbiamo attraversato il Murzuq! Qui la sabbia è molle e ci sono troppe tracce dei viaggi dei turisti. Convinco Alberto e finalmente guido io. Sarà così fino alla fine dell’Ubari. Decisamente inebriante!

Il primo lago che visitiamo è il Marfu, dove gonfiamo il canotto e facciamo la misura (vedi http://www.fennecdesertteam.it/laghi_libia.html) con il computer subacqueo per valutare la profondità, profilo e temperatura, che risulta essere 7 metri. Giulio viene assalito dai tuareg che glielo vogliono comprare a tutti i costi! Passiamo veloci il Lago Gabroune, dove non ci fermiamo molto perché troppo turistico.

Mentre valichiamo il cordone che porta la lago Oum el Mah, su una chicane Vittorio si inclina troppo con la macchina e si pianta su una posizione piuttosto pericolosa rischiando il ribaltamento. Per fortuna con la forza del gruppo si riesce a rimettere il Discovery in una posizione corretta e a passare oltre. Il Toyota di Giulio ha il problema della temperatura che sale un po’ troppo e allora ogni tanto si ferma a favore di vento col cofano aperto.

Riki traina Rmadan sul bob visibilmente divertito fino al lago. Mangiamo e intanto sostituiamo la pompa dell’acqua della macchina di Vittorio. Poi tutti a fare il bagno e il giretto con il canotto.

Una volta partiti, mi diverto un sacco alla guida con Alberto che mi fa gesti e mugugni che io recepisco come messaggi in codice su come navigare.

Si intravede in lontananza il lago Truna, poche centinaia di metri prima ci mostrano un pozzo di acqua dolce, o almeno loro sostengono essere tale. A due metri di profondità c’è la falda.

Il lago Truna è un oasi dei riflessi! Ci improvvisiamo per essere fotografati nelle pose più assurde. Anche qui adottiamo la stessa tecnica del lago Marfu. Dopo averlo misurato con il canotto possiamo dire che non è più fondo di 50 cm e ha una media di 14°C. Non ne esce nemmeno il profilo da tanto basso che è. Ci sono incrostazioni di sale a base di bicarbonato di sodio. Le mani in acqua dopo un po’ escono lisce e morbide. Moahmed ci dice che in primavera tutta la conca può allagarsi.

Le zanzare ci portano a far campo alcuni chilometri più in là. Allestiamo il tendone e io preparo un risotto coi carciofi insieme a Giulio. Poi serata in compagnia dei nostri amici libici sotto le stelle davanti al fuoco.

04-01-2011: Campo 12 – Bergn – Campo 13 – Km 278

Siamo in orario con il programma e ci svegliamo con calma. Il Fennec è passato a trovarci questa notte. Ritorniamo al lago a visitare il paese fantasma e fare le ultime foto coi riflessi. Troviamo molte tracce di topi canguro e animaletti su tutta la zona.

Riprendiamo la piacevole pista verso Bergn. Sulle ultime dune giochiamo l’ultima volta con il bob. Ciao Deserto! Dopo 540 km di dune è finita per questo anno! Basta parco giochi, si torna a casa purtroppo. Ogni deserto ti regala emozioni forti e diverse che ti lasciano il segno. Vanno provate.

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