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ALGERIA: Bordj Fly S.te Marie attraversando il Grand Erg Occidentale, l’Erg Er Raoui e l’Erg Chech

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Ugo R.
Originally Posted Tuesday, January 12, 2010

 

ALGERIA: Bordj Fly S.te Marie attraversando il Grand Erg Occidentale, l’Erg Er Raoui e l’Erg Chech

L’obiettivo è come sempre stimolante; la meta ed il percorso per raggiungerla sono di quelli che ti fanno sognare! Il fortino francese di Fly S.te Marie, usato anche in tempi più recenti dalle milizie algerine, è facilmente individuabile sulla Michelin (741 o 953) in quanto è una delle poche località indicate nel grande nulla dell’Erg Chech. Come se non bastasse, il programma del viaggio di fine anno 2009 prevede, per raggiungere questa meta, alcune “integrazioni” di notevole interesse sia paesaggistico e culturale che di puro divertimento fuoristradistico.

Il 26 dicembre si parte da Genova, il 28 pernottiamo a Ghardaia pronti per iniziare il Viaggio vero e proprio con l’attraversamento del Grand Erg Occidentale. Sono quasi 900 km di navigazione pura tra gassi, cordoni dunari impegnativi e maestosi, ouadi ricchi di vegetazione grazie alle abbondanti piogge di alcuni mesi fa. Gli attraversamenti dei cordoni richiedono mezzi adeguati e buone abilità di orientamento e di guida; fortunatamente non ci manca nulla di tutto ciò e superiamo abbastanza agevolmente anche i punti più difficili (non senza far ricorso, quando necessario, a verricelli e strop….) Questo Erg è caratterizzato da scenari e da colori inaspettati, da una ricca fauna (abbiamo ripetutamente incontrato gazzelle e fennec), da una vegetazione particolarmente lussureggiante (specialmente nello Oued Namous) e da pozzi attivi ed intensamente frequentati (Bou Kelala, Hassi Ben Haziel, ecc.).

Le riserve di carburante sono quasi esaurite e quindi necessita una breve parentesi di civiltà. Ci dirigiamo quindi a Timimoun (altrimenti nota come Oasi Rossa) e ci prepariamo ad un altro grande balzo: oltre 1.000 km ininterrotti di dune, sabbia, gassi, piste…. L’Erg Chech. Iniziamo con l’attraversamento dell’Erg Er Raoui, affrontiamo dune maestose, sabbia molto soffice, piste poco frequentate.

Il panorama è molto diverso dall’Erg Occidentale; ancora più maestoso con alte dune e formazioni calcaree modellate dagli anni e dal vento: in certi punti sembra di essere nel GSS egiziano, in altri in Awbari. Qui la guida è più scorrevole, ma non ci facciamo mancare passaggi impegnativi (… non sempre necessari ma vogliamo anche divertirci!).

Numerosi gassi attraversano paleosuoli dove è facile trovare conchiglie, frammenti di uova di struzzo e zone con numerose macine (che abbiamo fotografato e lasciate in loco).

Ancora un centinaio di km con il GPS su cap 180° ed eccoci in vista del fortino !

Con le immancabili foto di rito !!

Si scende ancora a Sud per qualche km e quindi direzione nord – nord est verso Adrar e quindi ancora a Timimoun. Anche su questo tratto non mancano dune e paesaggi spettacolari.

Arriviamo nel primo pomeriggio del 5 gennaio a Timimoun. Questa volta ci ritagliamo qualche ora in modo da poter visitare l’oasi e soprattutto il suo antico ed ancora efficiente palmeto.

Su asfalto raggiungiamo Ghardaia e non possiamo farci mancare una vista alla città ed alla sua piazza del mercato.

Da qui torniamo a Nefta e quindi a Tunisi per l’imbarco. In totale sono trascorse quasi due settimane ed abbiamo percorso quasi 4.000 km in Algeria. Un itinerario che ha unito il piacere della guida e della navigazione a quello della scoperta !

Alla prossima, se dio vorrà !

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