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Ciad Il paese degli Archi e delle Guelte

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Marco Fiaschi

Ciad Il paese degli Archi e delle Guelte

Tchad aprile 2014_mappa viaggio_sA ottobre dell’anno scorso e’ iniziato il progetto di TransAfrica a tappe che ci dovrebbe portare in Sud Africa per la fine del 2015.

In quest’ottica siamo giunti in Ciad a Febbraio e avevamo fatto un primo giro nell’Ennedi con la classica vista alla Guelta di Archei, per molti e anche per me un must da vedere.

Avevo con me il libro “arte rupestre nel Ciad” edito da Pyramids a cura del Centro studi Luigi Negro nel quale sono indicati molti bellissimi siti ma il tempo era poco e quindi abbiamo dovuto fare delle scelte tralasciandone alcuni.

Ritornati a casa, però, il fatto di non poter essere andati a Niola Doa ci tormentava non poco così ad Aprile prendiamo la palla al balzo e decidiamo di tornare nell’Ennedi.

 Arrivati in Ciad andiamo a recuperare le macchine che avevamo lasciato in febbraio e i primi due giorni servono per sistemarle e fare quella serie di lavoretti che avevamo lasciato in sospeso come riparare una gomma cambiare olio, etc etc.

L’intenzione sarebbe di andare il giorno successivo, dopo avere effettuato il carico, a vedere il lago Ciad ma una tempesta di sabbia che si abbatte su Ndjanema ci fa desistere dal proposito. Ne approfittiamo per fare spese grazie anche a un tassista che ci assiste nella ricerca. Riusciamo a trovare bombolette di Camping Gas e a fare una buona scorta di birra che, con il caldo che fa ci aiuterà molto la sera 🙂

 Partiamo da Ndjamena in una mattina ventosa. L’asfalto verso Abeche é abbastanza buono se si eccettua un tratto di una trentina di chilometri. Fa caldo e il termometro segna 44 gradi. Dopo un po’, però, cominciamo a viaggiare circondati da nubi nere foriere di pioggia che,però ci risparmiano. Il primo campo lo facciamo nei pressi di Boloungue’. Ma la mattina ci alziamo sotto una pioggia battente e con un vento infernale mentre la temperatura scende a 22 gradi.

Partiamo con tutta la roba bagnata che asciugheremo durante la sosta per il pranzo dato che la temperatura é notevolmente risalita.

Arrivati ad Abeche riempiamo tutti i serbatoi nell’ultimo distributore “normale”; da ora in avanti solo rifornimenti da fusti provenienti dalla Libia. Cominciamo i primi problemi alle macchine: due hanno i serbatoi supplementari che non tengono e quindi a Kalait compriamo delle taniche di gasolio e poi andiamo a registrarci alla polizia cosa si ripeterà in ogni villaggio sede di sotto prefettura.

La nostra intenzione è di andare a visitare, come primo luogo, la guelta e l’arco di Bachikele consigliataci da amici che ci avevano proceduto. Abbiamo anche una traccia molto precisa che si va ad intersecare con una nostra del viaggio precedente.

Purtroppo ad un certo punto teniamo verso est su una pista molto visibile che ci dicono dovrebbe essere la nuova verso il “grande” villaggio di Bachikele. Decidiamo quindi di abbandonare la traccia in nostro possesso e seguiamo la guida………

Pur appoggiandoci ad un operatore locale, spesso le guide non conoscono bene le strade di avvicinamento ai luoghi da visitare salvo poi destreggiarsi tra i siti da vedere e così a causa di questa ignoranza perdiamo quasi una giornata girando alla cieca alla ricerca di un passaggio per arrivare alla guelta

Arrivati finalmente a Bachikele che si rivela essere un villaggio di quattro case quattro andiamo a vedere l’omonimo arco Bachikele molto bello ove facciamo campo

La mattina successiva ci rechiamo a vedere la guelta. Se la guelta di Archei é molto bella vista dal punto più alto interno, che si raggiunge dopo una scarpinata di circa un’ora oppure entrando nell’acqua della guelta stessa ed attraversandola, quelle di Bechikele é, a mio avviso, molto più bella e suggestiva entrandoci. Un grande uadi verde con centinaia di cammelli, mucche, capre ed asini. Vale la pena di vederla.

Ripartiamo e andiamo a vedere di seguito l’arco AnocoAnoco che è un arco triplo poi l’arco di Aloba alobache é quello più alto del Sahara ed infine dopo gli archi Orele e TokouOreleTokou arriviamo ad Archei dove facciamo campo.

 Il sole sorge alle 5 e quindi dopo mezz’ora due dei nostri, accompagnati da un ragazzo che fa loro da cicerone, prendono il sentiero che li porterà sul retro ed in alto della guelta archeianche nella speranza di vedere i coccodrilli che vi abitano, mentre io ne approfitto per cambiare le pasticche dei freni.

Al rientro degli amici, delusi anch’essi dal non aver visto, come noi nel precedente viaggio, i coccodrilli andiamo a vedere la guelta dal davanti e nel cui uadi vi è una enorme caverna dove, si dice, venissero tenuti gli schiavi.caverna

La temperatura, che nel frattempo ha raggiunto i 48 gradi, non invita a fermarsi.

Andiamo quindi a vedere l’arco Mask e il labirinto di Bechike, Bechikeche nel precedente viaggio non avevamo visto pur essendoci passati a meno di un kilometro per poi arrivare a Fada dove riempiamo di nuovo tutti i serbatoi .

Il rifornimento avviene mediante taniche riempite da fusti e versate con un enorme imbuto con un pezzo di tessuto (sporco) a fare da filtro. Logica conclusione un lavaggio della macchina con il gasolio. C’est l’Afrique!

Facciamo il campo subito dopo il paese e poi ci dirigiamo verso Diona.

Attraversando la depressione del Murdi abbiamo l’occasione di vedere dall’alto una bellissima guelta gueltacon persone ed animali all’abbeverata ma la nostra guida non è tranquilla e ci invita a proseguire tenendoci dietro di lui dato che siamo vicini ad un uadi minato.

 Arrivati in paese prendiamo una guida locale per portarci al sito di Niola Doa e facciamo campo subito fuori.

Per arrivare a Niola Doa ci sono circa 50 kilometri di cui i primi 4 in un uadi mollissimo che riusciamo ad attraversare velocemente essendo partiti molto presto

Gli altri kilometri sono una pietraia tremenda che al più vecchio viaggiatore ricorda molto il Fadnun. Li percorriamo in 3 ore.

Lo scopo di questo viaggio, come già detto era quello di andare a vedere le incisioni steatopigie anche se il libro cita 17 siti a Niola Doa. Varrebbe la pena fermarsi un paio di giorni per esplorarlo tutto ma non abbiamo tutto questo tempo e vediamo solo le più importanti anche perchè non ci sembra che la guida li conosca tutti. Fanciulle-2Fanciulle-3

 Però devo dire che non sono sole le pitture e le incisioni a rendere questo luogo obbligatorio da vedere: é il posto in se, un insieme del meglio di Tadrart, Magridet ed Akakus

Sinceramente Non credo di esagerare nel dire che ē il posto più bello che abbia mai visto in Sahara.

La mattina successiva siamo in viaggio verso l’estrema punta settentrionale del nostro viaggio Ounianga kebir, solita sveglia alle 5,15 e alle 6 partenza nella speranza di evitare un po’ di caldo: fatica sprecata anche oggi si toccheranno i 49 gradi. Questo ed una sabbia molto molle ci causeranno degli insabbiamenti che ci rallenteranno un poco, comunque dopo aver saltato le saline di Demi, passiamo da Teghede raggiungiamo ounianga serir.

 

Qui esistono tanti laghi ma uno solo di acqua dolce con l’ovvia conclusione che ci fermiamo per 3 ore facendo ripetuti bagni.

A Ounianga Kebir raggiungiamo il punto più a nord del nostro viaggio ma mentre andiamo a veder il lago una donna esce dalla casa e mi tira una manciata di sassi facendomi 4 bollaccioni sul parabrezza. Mi inquieto un po’ (eufemismo) e quindi quando, pochi Km dopo, siamo a fare gasolio dalle taniche, denuncio il fatto alla polizia. A questo punto si scatena il “dramma”: 3 poliziotti salgono in macchina con me e tornano indietro.

Ritrovata la donna la investono a mele parole (che io, ovviamente, non capisco) e alla fine mi chiede scusa.

Pensavo che la cosa fosse finita lì ma mi sbagliavo. Mi portano alla sottoprefettura dove è riunita tutta la giunta per discutere dell’accaduto.

Mi dicono che la donna non è normale ma che è stata comunque arrestata (!) e se intendo portare avanti la cosa per avere un risarcimento economico.

Posto che questa non aveva quasi nemmeno gli occhi per piangere decido di lasciare perdere e me ne vado con i ringraziamenti e le scuse della giunta tutta.

Lasciamo Ounianga Kebir e dopo circa 90 km di terreno piatto e noioso si entra nell’uadi Dum per poi proseguire nella regione di Kora. Se fino ad ora la presenza umana si limitava a macine amigdale etc etc ad un certo punto cominciamo a trovarci di fronte a presenze inquietanti : decine di proiettili di cannone abbandonati alcuni con ancora il percussore proiettilipoi un trasporto truppe e un carro armato distrutti trasportoPiù oltre una dozzina di carri completamente distrutti

Sono le rimanenze della guerra tra Libia e Ciad che si protrasse a più riprese dal 1975 al 1987 quando le truppe libiche furono definitivamente sconfitte e costrette ad abbandonare la parte di paese che avevano occupato

Prima di Kalait facciamo campo. Il giorno successivo arriviamo in paese e facciamo gli ultimi rabbocchi ai serbatoi poi si inizia la discesa su Ndjamena passiamo velocemente Arada e Biltine, Oramai siamo in fase di rientro e gli ultimi 2 giorni sono soltanto una veloce marcia di avvicinamento sulla capitale.

Ad Abechè ritroviamo l’asfalto che, a parte un tratto già bitumato ma non ancora aperto, raggiunge Ndjamena ove terminiamo, momentaneamente il nostro viaggio.

Partecipanti

Marco Toyota Hdj 80 24 valvole

Walter Defender 110

Marco Toyota Hdj 80 12 valvole

Enrico, Bruna ed Angelo Toyota Hdj 80 24 valvole

 Viaggio effettuato dal 18 Aprile al 4 Maggio 2014

Km percorsi 4293

 Alcune notizie

Cambio 1 Euro = 655 Cfa (in Hotel)

Prezzo del gasolio

525 cfa al litro a Ndjamena

575          “         ad Abechè

13000 cfa per tanica a Fada

12000 cfa a tanica a Ounianga Kebir

Prezzo dell’acqua in bottiglie: 500 cfa a Ndjamena per 1,5 litri, da 600 a 700 nelle altre località

Difficile trovare la birra in lattina che comunque costa 1000 cfa, mentre quella in bottiglie costa 800 ma dovete riportare il vuoto

Durante la strada sino ad Abechè ci sono 5 “caselli” dove si pagano 500 cfa a macchina

Inoltre si pagano 5000 a persona nelle seguenti località:

Bachikele, Aloba, Archei, Niola Doa, Ounianga serir e Ounianga Kebir

1 comment… add one
Adam December 30, 2016, 14:54

Sto cercando poste più belli di Chad

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